Non evoluto risponde
Serie A – Niente impresa allo Stadium: un Milan orgoglioso cede alla Juve
Published
10 anni agoon
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RedazioneJUVENTUS-MILAN 3-1
[Tevez (J), Antonelli (M), Bonucci (J), Morata (J)]
Alla fine è arrivata una sconfitta, ma il Milan che esce dallo Stadium appare senz’altro in crescita rispetto alle ultime uscite, se si eccettua la vittoria ottenuta contro un Parma alla sbando. I rossoneri hanno giocato con dedizione e tanto coraggio per oltre un’ora, ma escono battuti a causa dei soliti errori individuali in fase difensiva che -uniti allo strapotere fisico e tattico dei bianconeri- hanno fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte della Juventus.
Eppure i rossoneri, fin dalle prime battute, si erano mostrati vogliosi di far bene nonostante la sfida fosse di quelle impervie: il 4-3-3 di Inzaghi sembra però troppo leggero in avanti a causa di un’indisiposizione fisica di Menez (che non ha nemmeno concluso il primo tempo) e della marcatura di Honda su Pirlo che limita il raggio d’azione offensivo del giapponese. Così le sgroppate di Cerci sono l’unico diversivo ad una manovra offensiva altrimenti troppo prevedibile e poco efficace.
La Juve poi, quando affonda, è devastante e lo dimostra con Tevez che -dopo 14′- scatta sul filo del fuorigioco bruciando la difesa rossonera e freddando Diego Lopez con un preciso rasoterra per l’1-0. Il Milan però non si scompone e ragisce subito allo svantaggio pressando alto e spingendo con determinazione in avanti. Dagli sviluppi di un calcio d’angolo Luca Antonelli si alza in terzo tempo anticipando Vidal e riesce a infilare il pallone nell’angolino per l’1-1. Passano appena 3 tre minuti e i bianconeri però si riportano avanti con Bonucci, che infila il 2-1 approfittando di un pallone vagante in area. Quindi il Milan prova nuovamente a reagire, ma l’indisposizione di Menez (che chiede il cambio al 36′ in favore di Pazzini), spezza le trame offensive dei rossoneri e costringe Inzaghi a rivedere i suoi piani per rimettere in piedi la gara.
Nella ripresa i rossoneri ripartono con coraggio, cercando nuovamente il gol del pareggio: è il minuto 54′ che segna lo Sliding Doors della partita, quando Antonelli trova un’ottima verticale per Pazzini che si gira e prova la conlcusione di prima trovando però la provvidenziale respinta di Buffon che devia in angolo. Le speranze di pareggio dei rossoneri si infrangono definitivamente sui guantoni del numero 1 della nazionale italiana perchè pochi minuti dopo i bianconeri calano il tris con Alvaro Morata, che corregge in tap-in un tiro col contagiri di Marchisio respinto dal palo. E’ il 3-1 che taglia le gambe ai rossoneri e proietta i tre punti in tasca alla Juventus, che nel finale rischia in più occasioni di dilagare, ma alla fine si accontenta di una vittoria sudata, ma comunque meritata.
Al Milan resta la soddisfazione di aver tenuto testa, per oltre un’ora alla squadra che sta dominando il campionato fin dalle prime battute: un segnale incoraggiante anche per Filippo Inzaghi che – a differenza di altre partite- può consolarsi con una prestazione all’altezza della situazione contro una Juve nettamente più forte da un punto di vista tecnico e fisico.
La gara dello Stadium deve quindi rappresentare un nuovo punto di partenza per i rossoneri, che hanno mostrato un atteggiamento positivo e voglioso a dispetto delle tante assenze che hanno falcidiato difesa e centrocampo. Una nota positiva è rappresentata poi dal contributo dei nuovi arrivati: Antonelli è stato di gran lunga il migliore in campo per i rossoneri e Paletta, se si eccettua la disattenzione sull’1-0 di Tevez, ha giocato una gara arcigna e grintosa.
Troppo fragile, invece, la fase d’interdizione sulla mediana: Muntari ed Essien hanno commesso davvero troppi errori, non riuscendo quasi mai a tamponare le folate offensive bianconere, né a dare un qualsiasi tipo di contributo in fase d’impostazione. Male anche alcuni meccanismi difensivi, con Alex palesemente fuori condizione e poco concentrato in marcatura.
Analizzati gli errori, ora non resta che lavorare duramente per salvaguardare l’onore e tentare un ultimo (disperato) approccio all’Europa League: la Juve è una squadra nettamente fuori portata in questo preciso momento storico, come testimoniato dai 24 punti di vantaggio in classifica, ma la sensazione è che il periodo nero dei rossoneri sia finalmente alle spalle.
E il doppio turno casalingo contro Empoli e Cesena sarà il banco di prova per cercare le conferme di cui questo Milan ha davvero bisogno…
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