Pagelle
Napoli-Juventus 1-0: le pagelle azzurre
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4 anni agoon
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RedazioneNAPOLI-JUVENTUS 1-0
Le pagelle di Luca Coscia
Napoli (4-2-3-1)
Meret 7: buttato in campo a meno di mezz’ora dal fischio d’inizio, non ne fa una piega e gioca con una concentrazione da veterano. Compie almeno due miracoli e nel finale gioca nonostante uno stiramento.
Di Lorenzo 6.5: Pirlo gli piazza Chiesa dal suo lato. Pronti via ed è subito ammonito. Lui non ne fa una piega e presidia la sua zona con ordine.
Rrhamani 7: finalmente da senso al suo acquisto. Di testa c’è sempre, nei contrasti è un muro, nell’uno contro uno non si fa saltare. Cosa non da meno, si procura un calcio di rigore. Secontinua così, è un uomo in più.
Maksimovic 6.5: dopo due mesi in cui dire che ha giocato male è poco, finalmente si ricorda come si gioca a calcio. Preciso e puntuale nelle chiusure.
Mario Rui 6.5: nel primo tempo la Juve attacca dall’altro lato, ma quando arriva Chiesa e poi Kuluzevski ha il suo gran lavoro da sbrigare. Il portoghese però, fa il suo lavoro.
Zielinski 5.5: nella mediana a due è letteralmente sprecato. Fa quel che può ma la condizione non lo accompagna. Giusto il cambio. (Dal 64’ Elmas 5: mezz’ora in cui cambia tre ruoli ma in nessuno riesce ad incidere. Non c’è niente da fare: il macedone può giocare solo nel centrocampo a tre)
Bakayoko 6: il ritmo lento del match nasconde le sue lacune. Non una gran partita ma recupera tanti palloni ed aiuta in copertura.
Politano 6: in una gara più di sciabola che di fioretto, l’esterno si vota al sacrificio. Perde di lucidità in fase offensiva ma il suo lavoro è importante per contenere i bianconeri. (Ruiz 5.5: rientra dopo quasi un mese e si vede. Non è brillante anche se alcune sue giocate consentono di guadagnare tempo)
Insigne 7: diciamocela tutta, per calciare quel rigore ci vuole tanto coraggio. Lui caccia via i fantasmi e lo segna. Da trequartista cerca di alleggerire la pressione e quando può, inventare ma da capitano da l’esempio dando una grossa mano abbassandosi quasi sulla linea dei difensori. (Dall’88’ Lobotka s.v.)
Osimhen 5.5: in una gara di sacrificio, lui centra poco, però prova a calarsi nella parte. Riesce solo a tratti a far salire la squadra. ( Dal 75’ Petagna 6: un quarto d’ora in cui serve più da difensore che da attaccante. I suoi centimetri sono fondamentali sui corner a sfavore. Nel finale fa anche l’esterno.
Lozano 7: a sinistra o a destra non fa differenza: il messicano è sempre il pericolo numero uno. Le sue accelerazioni, seppur rare, creano sempre apprensione. Stoico nel restare in campo con una gamba sola, riuscendo anche a spazzare il pallone.
Gattuso 6.5: è la sua rivincita. Nella sfida delle sfide, con otto indisponibili, perde anche Ospina. Sceglie una gara attendista (o se preferite, il catenaccio) nonostante i quattro attaccanti. La squadra però reagisce e disputa una gran gara dal punto di visto del sacrificio e dell’abnegazione, riuscendo a portare a casa il massimo, pur creando poco. La domanda a questo punto sorge spontanea: ma se con questo atteggiamento ha battuto la Juve e l’anno scorso è stato fatto un buon campionato, perché non giocare sempre così?