Pazza Inter
Del Piero: “Il futuro? Chissà, potrei allenare il Sidney”
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12 anni agoon
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RedazioneAlessandro Del Piero ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui si è aperto a 360°. Interessanti soprattutto alcune dichiarazioni dell’ex numero 10 della Juventus. Come quelle riguardanti l’amicizia nel calcio: “Si dice sempre che nel calcio non possano nascere amicizie vere. Smentisco categoricamente, e porto l’esempio di Di Livio. Con Angelo abbiamo fatto un percorso simile. Dopo gli anni al Padova è arrivata la Juventus, e tutti i successi che abbiamo ottenuto insieme. Con lui c’è un’amicizia profondo, reale. Angelo mi ha visto crescere nel vero senso della parola. Certo, poi gli amici del cuore sono quelli con cui hai vissuto sin da piccolo“.
Alex parla quindi del suo futuro, e le sue frasi non passano inosservate, considerato che, in passato, aveva spesso smentito di voler sedere su una panchina, una volta appesi gli scarpini al chiodo: “E’ vero, ho sempre detto che mai avrei voluto fare l’allenatore. Adesso, tuttavia, venendo qua al Sidney, ho cambiato idea. Qui è tutto diverso, dunque non escludo, un giorno, di poter allenare, magari proprio il Sidney“.
Ed a proposito di allenatori, ecco quale è stato il migliore mai avuto da Del Piero: “Dire che il miglior allenatore sia stato quello che mi ha fatto giocare sempre potrebbe essere una buona risposta. Tuttavia mi sento di citare Marcello Lippi,uno con il quale ho condiviso il campo per sette anni. Poi anche tutti gli altri, chi più, chi meno, hanno avuto la loro importanza“.
Immancabile la domanda su Andrea Agnelli: “In una precedente intervista ho già detto cosa provo per lui, inutile insistere oltre. Sono felice del mio presente, inutile guardare al passato. Sto bene qui, se penso al passato con la Juventus, ed all’esperienza che sto vivendo in Australia, non ho nulla di cui lamentarmi“.
Alex si apre quindi a livello un po’ più personale: “Di me la gente si è fatta una bella opinione, mi vedono come una persona che non fa mai polemiche. Tuttavia, nel corso della mia carriera, ho lanciato stoccate qua e la di cui non vi siete resi conto. Sul campo da gioco faccio di tutto per vincere, se serve mi comporto anche da furbo. Poi torno a casa e con i miei figli mi sciolgo, è tutto diverso. Non sono un falso, non ho una doppia personalità. Semplicemente scindo la sfera privata da quella pubblica. E’ una questione di responsabilità, di senso del dovere“.
E sempre rimanendo alla sfera privata, Del Piero parla di un momento per lui molto triste: “Quando mio padre si ammalò, io provai molto dolore. Tra l’altro ero in un momento professionale molto difficile. Rientrato dal brutto infortunio al ginocchio, la forma fisica tardava ad arrivare, e soprattutto mancava il goal. Poi mio papà morì, ed io ebbi la sensazione di essere totalmente impotente: puoi avere tutti i soldi del mondo, ma non bastano a certe cose. Eppure, proprio da lì, ricominciò il mio riscatto: fu, quello, un insegnamento che mio padre seppe darmi, pur senza proferir parola“.
Si torna quindi a parlare della Juventus: “Sono consapevole del fatto che quanto mi è accaduto durante l’ultima partita di campionato, contro l’Atalanta, è stato incredibile, un qualcosa andato oltre ogni regola del calcio. Tutto ciò mi ha colpito profondamente, ha aumentato la mia consapevolezza di aver fatto, nel calcio, cose importanti“.
Un cenno infine sui suoi ex compagni di squadra: “Tra tutti, i più forti con i quali ho giocato sono stati Baggio e Zidane, due geni del calcio. Ogni volta che invece sono stato convocato con lui in nazionale, non ha mai smesso di stupirmi Paolo Maldini,un esempio”.