Pazza Inter
Inter-Juve: l’arbitro in Italia è l’alibi dei perdenti, ma in Europa?
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7 anni agoon
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Redazione“Rafinha si lancia su Pjanic e commette un evidente fallo di sfondamento”: già me lo vedo il bell’ Orsato tra circa 20anni dichiarare davanti ai microfoni la sua illuminante teoria, convinto di un qualcosa che nella sua testa pare avere una logica. Del resto non sarebbe la prima volta, basti pensare al Signor Ceccarini e alle sue strampalate dichiarazioni molto tempo dopo il famoso contatto Ronaldo-Iuliano.
Non bisogna però commettere l’errore di racchiudere l’ultimo Inter-Juve in un singolo episodio. Quello che lascia perplessi non sono tanto le scelte fatte da Orsato in situazioni specifiche, quanto l’evidente metro di giudizio diverso adottato a seconda della squadra chiamata in causa. Si passa dal rosso di Vecino, ai mancati gialli a Cuadrado ed Alex Sandro, all’entrata di Barzagli su Icardi, per finire al mancato rosso a Pjanic già al 35’ del primo tempo per un fallo neanche fischiato proprio su Rafinha.
Meno male poi che ci pensa poi la VAR ad annullare un gol di Matuidi che perfino il guardiano dell’ippodromo di fianco a S.Siro aveva valutato in fuorigioco! Tutto questo nel bel mezzo di un match dove l’atteggiamento dell’arbitro è sembrato sin da subito quantomeno particolare e non proprio perfettamente equilibrato.
Sia chiaro, l’Inter ci mette anche molto di suo nella sconfitta finale. Spalletti sbaglia praticamente ogni cambio effettuato e Santon combina un paio di frittate che nulla hanno a che fare con le scelte arbitrali.
Certo è anche però il fatto che i nerazzurri arrivano nella fase finale della partita letteralmente stremati dopo oltre un’ora giocata in inferiorità numerica e il tecnico si ritrova a dover fare scelte nel finale dettate da una situazione particolare, difficilmente pronosticabile al fischio d’inizio.
Che l’arbitro abbia influito nel corso dei 90 minuti è evidente, nonostante qualcuno voglia convincere l’opinione pubblica del contrario. I bianconeri sono più forti, questo nessuno lo nega, ma la sensazione è che sabato sera fossero meno brillanti del solito e che l’Inter avrebbe potuto portare a casa un risultato quantomeno positivo.
Sentir poi parlare i dirigenti bianconeri di lamentele inutili e fine a se stesse sulla direzione arbitrale lascia esterrefatti: proprio loro che dopo l’eliminazione subita contro il Real Madrid hanno attaccato arbitro, UEFA, FIFA e chi più ne ha più ne metta, ora invece pretendono a loro piacimento di non soffermarsi sulle scelte del direttore di gara.
Strano poi non vedere davanti ai microfoni Buffon: pronto a raccontarci cosa sia l’insensibilità quando gli fa comodo, ma bravo a nascondersi quando la stessa insensibilità improvvisamente gli torna comoda.
Siamo sempre alle solite: il giorno in cui la Juventus subirà un torto arbitrale netto in un match decisivo per le sorti del nostro campionato, avvisatemi, fatemi un fischio, ricordatemelo. Perché se è tutto frutto del caso, per la legge dei grandi numeri, ogni tanto questo dovrà pur accadere. In Europa è successo, in Italia non ne ho memoria.
Ma del resto, si sa, l’arbitro è l’alibi dei perdenti: peccato che per i bianconeri questo discorso sia valido quando vincono in Italia ed invece sia un concetto sconosciuto quando devono giustificare i loro fallimenti europei.
Andrea De Boni