Pallonate
EDITORIALE AZZURRO – Perchè nascondersi dietro allo “spillo” Rafael è controproducente
Published
10 anni agoon
By
RedazioneRafael Cabral. Eccolo qua il vero, solo ed unico responsabile della sconfitta di Palermo. Ma davvero credete che se non ci fosse stata quella sciagurata papera del portiere brasiliano, il Napoli avrebbe vinto contro la squadra di Iachini? Davvero pensate che con Andujar tra i pali sarebbe cambiato tutto nella disfatta del Barbera? Toglietevelo dalla testa! Siete completamente fuori strada…
Ok, Rafael la fesseria l’ha fatta ma che dire di un Britos che gioca nonostante è da tempo che si è dimostrato essere INADEGUATO a questa squadra? Che dire di un Jorginho che Dio solo sa per quale motivo sia vittima di un’involuzione tanto assurda quanto inspettata? Che dire di un Callejon che guardandolo in campo pare dar fastidio addirittura a se stesso? Che dire di un Benitez che rinuncia ad un interditore in mediana, regalando 30 (e dico 30!!!) metri di campo al Palermo? E che dire dell’uomo più ‘caldo’ del momento, Gabbiadini, in panchina per 50 minuti? E poi gli occhi…..Ho visto e rivisto la gara contro la formazione di Iachini e sono rimasto basito dalla supponenza che gli azzurri hanno avuto fin dal loro ingresso in campo, pensando “tanto siamo il Napoli, o prima o poi la giocata la troviamo e ci sbarazziamo di questi coloriti avversari”. Ma bastava guardare con che approccio e con che cattiveria Iachini aveva forgiato la sua squadra, per di più imbottita di riserve, per capire che qualcosa nell’approccio alla gara dei partenopei era stato colpevolmente sbagliato, e che sarebbero stati vittime sacrificali offerte, per motivi oscuri ai più, alla pur ottima corazzata siciliana, che, a tratti, ha spadroneggiato senza pietà sulle macerie azzurre.
Forse a qualcuno sono sfuggite le facce cattive degli azzurri a Doha, in cui, anche quando tutto sembrava perso, hanno saputo trovare quell’energia che ti permette, e che ha permesso in quel caso al Napoli, di rimettere le cose a posto per poi, anche con un pizzico di buona sorte, vincere un trofeo importantissimo. E si sa che a volte la fortuna aiuta gli audaci. La stessa cosa, tanto per restare ottimisti, è successa alla Roma contro il Parma e alla Juventus contro il Cesena. Non che questo addolcisca la sconfitta di Palermo, ma può e deve far capire alla banda Benitez che in Serie A di partite vinte a tavolino non ce ne sono, e chi pensa il contrario ha sbagliato a capire.
Per questo nascondersi dietro agli spilli (in questio caso Rafael) oggi rappresenterebbe solo l’inizio della fine, serve metterci quella grinta, quella cattiveria da provinciale che permette ai grandi giocatori di raggiungere traguardi di squadra che sembravano impossibili. Signori, cortesemente, la Play Station lasciamola a casa e in campo mettiamoci gli attributi. Contro chiunque, già a partire da giovedì a Trebisonda, sperando di non perderla ancora una volta…
You may like
IPSE DIXIT – Meazza e i portieri cretini…
Anche attori e attrici hanno la loro squadra del cuore
Avevano le valigie in mano, ma poi…
Una favola in Premier: dall’Iran alla Terra di Albione
Milan-Juve story, dal tacco di Bettega al siluro di Tevez… Passando per il (non) gol di Muntari
Milan-Juve story, dal tacco di Bettega al siluro di Tevez… Passando per il (non) gol di Muntari