Pallonate
L’altro Gascoigne
Giovanni Stroppa, suo compagno ai tempi della Lazio, traccia un ritratto inedito di Gazza…
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11 ore agoon
L’altro Gascoigne
Paul Gascoigne e Giovanni Stroppa, un po’ come il Diavolo e l’Acquasanta: decisamente strana la coppia che si è formata ne lontano 1992 tra i prati di Formello, centro sportivo della Lazio.
Lì si conobbero due giocatori entrambi talentuosi, ma profondamente diversi nel modo di esprimere le proprie doti.
L’allenatore di quel gruppo, che avrebbe chiuso la stagione al quinto posto, era un’icona del calcio mondiale come Dino Zoff.
“Il mio Gazza”
E se Gascoigne è passato alla storia del calcio come una ‘Testa Matta’, un campione che non è riuscito ad esprimersi del tutto a causa delle sue debolezze sul piano caratteriale,
nei ricordi di Stroppa si fa largo un uomo totalmente diverso, capace di mettere da parte i suoi fantasmi in nome del gruppo:
“Io e Gazza abbiamo condiviso tante cose, da amici veri. Lui era un ragazzo straordinario, un grande trascinatore all’interno del nostro spogliatoio. I suoi scherzi, le sue bravate quotidiane erano finalizzate a creare un ambiente vivace, piacevole, divertente e famigliare. E’ sempre passato per un guascone, ma già allora covava qualche scompenso esistenziale, pur provandolo a mascherare”.
“Non voleva mai stare da solo”
Tanti i problemi che, nel corso degli anni, hanno costellato la carriera di Paul Gascoigne. Alcolismo, disturbi psichici e dipendenze hanno segnato un talento già fragile,
particolarmente soggetto agli infortuni. Eppure queste fragilità cominciarono ad emergere già a Roma, secondo quanto racconta Stroppa:
“Ricordo che abitava fuori Roma, all’Olgiata, e non voleva mai rimanere da solo a casa.
Quando non c’era la compagna, invitava parenti e affetti più cari, isolandosi un po’ nel suo mondo.
Sono dispiaciutissimo per i problemi che lo hanno poi attanagliato: è qualche anno che non lo sento più, ma gli auguro di ritrovare pace e serenità”.
Addio a Roma nel 1995
Gascoigne lasciò la Lazio nel 1995, ritrovando una certa continuità di gioco e rendimento in Scozia, tra le fila dei Rangers Glasgow:
qui Gazza pose le basi per un rientro in Premier tre anni dopo, anche se le esperienze con Middlesbrough, Everton e Burnley non saranno edificanti.
Pochi gol e tanti problemi fuori dal campo per Gazza, la cui carriera aveva ormai imboccato la parabola discendente.
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