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Milan, l’Impero di Silvio è crollato, serve la Rivoluzione: scatta l’ora…del Giovane Turco Hakan!
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7 anni agoon
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RedazioneLa storia ci insegna che anche gli imperi più sconfinati, a volte, rischiano di sgretolarsi in un pugno di sabbia. Il calcio, invece, ci insegna che uno dei club più forte di tutti i tempi può ritrovarsi, nel giro di pochi anni, a gioire per la conquista di un sesto posto in classifica.
Corsi e ricorsi, storici e calcistici. Con un punto in comune, forse.
Nel primo caso, infatti, lo svecchiamento dell’ormai anacronistico Impero Ottomano passò soprattutto attraverso le idee dei ‘Giovani Turchi’, studenti patrioti e laici in opposizione all’assolutismo dispotico dell’allora sultano. Nel secondo, la ricostruzione di un Milan reduce dalla trentennale egemonia berlusconiana è cominciata affidando le chiavi del gioco ad un turco giovane e carismatico, che risponde al nome di Hakan Çalhanoğlu.
Storia e calcio procedono in parallelo: 600 anni di Turcocrazia in politica valgono un po’ come 30 anni di Berlusconismo nello sport: il lento e stanco trascinarsi degli ultimi anni di potere (dieci, nel caso di Silvio) lasciava intravedere all’orizzonte la necessità di svecchiamento, di rottura col passato. Di rivoluzione.
E allora chi meglio di un ‘Giovane Turco’ per procedere con la demolizione di un edificio ormai pericolante e pronto, da anni, per un restauro totale. Caschetto in testa e cazzuola in mano, il suo talento operaio sarà la stella polare del nuovo Milan. A Montella il compito di imbrigliare la sua fantasia e farne locomotiva di una squadra che, per svoltare, ha davvero necessità di macinare ‘bel giuoco’. Proprio come 30 anni fa…
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