Pallonate
Nel ricordo di Boniperti
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3 anni agoon
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RedazioneNel giorno della sua scomparsa, la figura di Giampiero Boniperti viene consegnata all’immortalità attraverso il ricordo di chi, come Alex Del Piero, lo ha conosciuto ed amato…
Del Piero
Io le devo tutto, o quasi da calciatore e molto anche da uomo. Perché senza la Juventus, senza la sua Juventus, io non sarei quello che sono. Le sarò grato per sempre e spero di essere riuscito a ricompensarla sul campo e fuori dal campo come voleva lei. Grazie Presidente.
Platini
Boniperti era la Juventus, soprattutto la sua Juventus, era l’uomo azienda, cercava di avere dentro la squadra soltanto gente capace di vincere. Non aveva sentimenti particolari, simpatie o empatie, se si rendeva conto che giocatori anche grandi non erano piu’ utili, nonostante la loro leggenda non si faceva scrupoli. Era un uomo forte e molto freddo, ma capace di accendersi per situazioni di gioco, di vigilia e post partita.
Tardelli
E’ stato il mio grande presidente, sicuramente uno che mi ha insegnato molto nella vita, sono stati dieci anni fantastici. Era un vero uomo di calcio, un signore del calcio, nel senso buono della parole. Se non ce sono piu’ adesso? Questo non lo so e non importa, lui lo era.
Zoff
Mi dispiace, siamo stati insieme per tanti anni. Lo stile Juventus è iniziato con lui. Era una persona dedita al lavoro, alla Juventus, insomma un grande juventino. Un aneddoto? Facevamo lunghe discussioni per gli stipendi, non c’erano i procuratori una volta. Io ero l’ultimo, essendo la zeta (di Zoff, ndr), lui arrivava la mattina e finiva la sera, io cercavo di tenerlo il più a lungo possibile per riuscire ad avere qualcosina in piu’. Non sempre ci riuscivo.
Cabrini
Se ne è andato un personaggio che ha scritto la storia non solo bianconera ma del calcio italiano. E’ stato un grandissimo presidente, una persona di grande correttezza e un esempio da seguire. E’ vero, ha creato un modo di vivere il mondo bianconero che lui aveva conosciuto da giocatore. Da presidente lo ha inculcato in tutti quelli che arrivavano. Fu molto forte, ti faceva immediatamente capire la filosofia della Juventus: se arrivi secondo non conta niente, era un anno fallimentare.
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