Pallonate
Quando Zidane diceva: “Allenare? Neanche per sogno!”
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6 anni agoon
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RedazioneE alla fine arriva…Zizou! Conclusa la breve (ma piuttosto intensa) parentesi legata al nome di Rafa Benitez, Florentino Perez è finalmente riuscito nell’intento di affidare la panchina del Real Madrid al suo pupillo Zinedine Zidane.
Una scelta tutt’altro che sorprendente e -per la verità- annunciata da tempo. L’edizione online de ‘L’Equipe’ ha rispolverato 10 frasi pronunciate da Zidane negli ultimi anni in merito al mestiere dell’allenatore: un evoluzione di pensiero degna dei migliori filosofi!
Ecco le 10 dichiarazioni di Zidane scelte dal quotidiano francese:
1. «Quando ho smesso, non volevo allenare. Ma proprio per niente!» (Rtl, giugno 2015).
2. «Bisogna fare le cose con calma. Mi sono domandato: ti è venuta la voglia di allenare? La mia risposta è stata: sì!» (L’Equipe, 2012).
3. «Sono tante le cose che ancora non so. Allenare è un mestiere duro, un mestiere che s’impara con il tempo» (L’Equipe, 2013).
4. «Allenare una squadra? Mi piacerebbe» (L’Equipe Mag, 2014).
5. «Il Bordeaux? Mi hanno fatto una proposta ma ho rifiutato. Ora sono al Real Castilla e non rimpiango la mia scelta» (Rmc, 2014).
6. «Allenare? Non sono ancora pronto al 100%. Ma è anche vero che nessun allenatore lo è. Continuo la mia strada, tranquilli, ci metterò il tempo necessario» (Rtl, 2015).
7. «Ho capito che allenatore sarò: voglio ascoltare tutti. Anche se avrò delle mie convinzioni, anche se so quello che voglio, sarò pronto ad ascoltare tutti. Perché le persone che sceglierò per il mio staff avranno tutta la fiducia». (Canal+, 2014).
8. «Essere un allenatore vuol dire essere soli e assumersi le proprie responsabilità» (France Football, 2015).
9. «Ho scoperto che bisogna saper dire certe cose, anche molto scomode, ai giocatori. Ho scoperto che urlare negli spogliatoi nell’intervallo può avere un effetto positivo. Lo faccio raramente perché credo di avere un’autorità naturale». (France Football, 2015).
10. «Da allenatore, voglio che la mia squadra giochi un buon calcio. Con un portiere che sappia far partire l’azione con i piedi. Possesso palla e passaggi rapidi. L’obiettivo è arrivare il prima possibile e con il maggior numero di giocatori davanti alla porta avversaria».
(France Football, 2015).
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