Pallonate
Quelli che tornano a casa
Da Pessina a Romagnoli, da Di Canio a Lucarelli, il richiamo della propria terra è spesso irresistibile!
Published
10 mesi agoon
By
RedazioneQuelli che tornano a casa: da Pessina a Romagnoli, da Di Canio a Lucarelli, il richiamo della propria terra è spesso irresistibile!
Casa dolce casa, un detto che vale davvero per tutti, indipendentemente dai guadagni e dal tipo di lavoro che si svolge. Basti pensare che, persino tra i calciatori, negli ultimi anni è esplosa la moda di riavvicinarsi il più presto possibile alla propria famiglia e, magari anche al proprio luogo di nascita.
Una tendenza che, fino a qualche anno fa, riguardava soprattutto gli atleti a fine carriera, che spesso e volentieri sceglievano la squadra del cuore per concedersi un’ultima grande emozione, ma che, oggi…
… Si è diffusa anche tra i calciatori nel pieno della propria carriera, disposti a rinunciare a soldi e ambizioni pur di giocare nel giardino di casa. Scopriamo insieme quali sono i casi più clamorosi di calciatori che hanno scelto di tornare a casa…
Alessio Romagnoli – Lazio
Ha appena conquistato il suo primo Scudetto in carriera, alzato -da Capitano- a Reggio Emilia lo scorso 18 maggio, eppure Alessio Romagnoli, ad appena 27 anni, sembra aver fatto la sua scelta:
nessun rinnovo di contratto con il Milan (che aveva provato, qualche mese fa, ad offrire cifre al ribasso), nessuna intenzione di ascoltare altre offerte, nei suoi progetti c’è solo il ritorno a casa, per vestire la maglia della sua amata Lazio.
E, per farlo, il difensore centrale dovrà rinunciare a parecchi soldi, visto che l’offerta messa sul tavolo da Lotito è sensibilmente inferiore rispetto agli attuali guadagni previsti dal suo contratto con il Milan:
Romagnoli però, dopo aver lasciato la Roma nel 2014, ha voglia ditornare a vivere vicino ai suoi affetti. E vestire, finalmente, la maglia del suo cuore… Questo è il primo di quelli che tornano a casa: avanti con gli altri!
Matteo Pessina – Monza
Un anno fa, di questi tempi, era sulla cresta dell’onda al pari dei suoi compagni in magli azzurra, freschi di un trionfo inaspettato quanto indimenticabile sotto il cielo di Wembley.
Oggi Matteo Pessina, dopo una stagione condizionata da un infortunio, ha scelto di ricercare se stesso tornando dove la sua favola calcistica era iniziata:
ad accoglierlo ci ha pensato Adriano Galliani, deus ex machina del Monza targato Silvio Berlusconi, che ha spalancato le porte al ritorno in Brianza di Pessina, nato proprio a Monza nel 1997.
Un colpo di grande caratura per il club biancorosso, che ha lasciato il Brianteo nel 2015 in Lega Pro e torna oggi, da Capitano, in serie A…
Gianluca Pagliuca – Bologna
Nato a Bologna nel 1966, dopo un vita passata a difendere i pali della Sampdoria prima (memorabile lo Scudetto conquistato nel 1991) e poi quelli dell’Inter in seguito allo scambio con Zenga e Riccardo Ferri, a 33 anni Pagliuca sente l’esigenza di tornare a casa e regalarsi il sogno di vestire la maglia del suo Bologna.
Detto, fatto: con i rossoblù furono 7 stagioni di grande amore, che non è stato scalfito nemmeno dall”amara retrocessione del 2005. Con i rossoblù Pagliuca scrisse anche un nuovo record, arrivando a disputare ben 226 partite consecutive di campionato: come lui nessuno mai…
Cristiano Lucarelli – Livorno
Pur di vestire la maglia del Livorno rinunciò, ad appena 26 anni, sia alla possibilità di giocare in serie A, sia ad un miliardo di vecchie lire, come ha poi raccontato nel libro che lo ha reso celebre nel mondo del calcio.
Eppure Cristiano Lucarelli sapeva perfettamente che l’unica maniera per ritrovare se stesso era accettare la sfida più grande della sua carriera: far tornare in A la squadra della sua città.
Missione compiuta, ovviamente, con tanto di titolo di capocannoniereconquistato proprio in maglia amaranto e la storica qualificazione in Coppa Uefa, dove i labronici superarono il girone e furono poi eliminati ai sedicesimi dall’Espanyol.
Paolo Di Canio – Lazio
Forte il richiamo di Roma e della sua Lazioanche per Paolo Di Canio, che aveva lasciato Formello nel lontano 1990 per diventare grande con le maglie di Juventus, Napoli e Milan, prima di diventare leggenda in Premier League dopo un veloce passaggio ai Celtic.
E’ a Londra, con la maglia del glorioso West Ham, che Di Canio diventerà un idolo dei tifosi, vincendo anche il Premio FIFA Fair Play per non aver approfittato di un infortunio del portiere avversario, solo davanti alla linea di porta.
Una scelta che gli valse il tributo di tutti gli sportivi inglesi, che in passato l’avevano aspramente criticato per la famosa spinta all’arbitro che gli costò una squalifica di ben 11 giornate.
Concluso il suo ciclo in Premier con una stagione giocata con la maglia del Charlton, Di Canto tornò alla Lazio a 36 anni, per due stagioni su buoni livelli in coppia con Tommaso Rocchi. in cui si toglierà anche lo sfizio di vincere un derby 3-1 segnando anche un gol il 6 gennaio 2005.