Amarcord
20 Marzo 1991, il Diavolo scopre la paura del buio!
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4 anni agoon
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Redazione20 marzo 1991, il Milan di Sacchi e degli olandesi si presenta al Velodrome di Marsiglia per il ritorno dei quarti di finale di quella che oggi si chiama Champions League. All’andata, i francesi sono riusciti nell’impresa di imporre l’1-1 a San Siro ai campioni d’Europa in carica, ma basta un gol al Diavolo per centrare la sua terza semifinale consecutiva.
L’Olympique è una squadra di tutto rispetto, sapientemente assemblata e brillantemente guidata dallo stratega belga, Raymond Goethals, che può contare sul talento e i gol del futuro Pallone d’Oro Jean Pierre Papin, sulla fantasia di Abedì Pelè e sulla velocità di Chris Waddle.
Goethals ha preparato la partita con attenzione quasi maniacale, curando anche i dettagli apparentemente più insignificanti e gli effetti si vedono sul campo, dove il Marsiglia si dimostra abile a imbrigliare un Milan scialbo e a corto di idee. I rossoneri non sfondano, l’Olympique si difende con ordine e riparte in contropiede.
È proprio al termine di un’azione di un contropiede avviato da Casoni, il Marsiglia trova il vantaggio al minuto numero 75: il difensore francese anticipa Gullit a centrocampo e innesca Pelè sulla sinistra, il numero 10 crossa al centro per Papin, che di testa fa la sponda per l’accorrente Waddle, che in diagonale supera Sebastiano Rossi.
Il Milan, già in confusione, accusa il colpo e rischia di subire il raddoppio, ma poi, d’un tratto, sul Velodrome calano le tenebre e l’arbitro sospende il match… Uno dei riflettori dello stadio marsigliese va in tilt lasciando il campo quasi al buio.
L’inviato di “Italia Uno”, che trasmette la partita in esclusiva, raccoglie in tempo reale le reazioni a caldo di Gullit e Tassotti: il primo si dice perplesso sull’ipotesi di riprendere il gioco, mentre il secondo annuncia che la gara ripartirà regolarmente non appena la luce sarà tornata.
La luce torna e il fischietto svedese, Bo Karlsson, fa cenno che si può proseguire. Il riflettore, infatti, ha ripreso parzialmente a funzionare, ma l’illuminazione del rettangolo verde è più che accettabile. Lo è per l’arbitro, per il delegato Uefa, per i calciatori, ma non per Adriano Galliani, che, dalla tribuna scende in campo e arringa Baresi e compagni, invitandoli a rientrare negli spogliatoi.
Il disegno dell’Amministratore Delegato rossonero è chiaro a tutti: ottenere la vittoria a tavolino o al massimo la ripetizione di una partita dalla quale il Milan sarebbe uscito sconfitto. E vittoria a tavolino sarà, ma per il Marsiglia. Milan eliminato e bandito per un anno da ogni competizione europea. La Gazzetta ci andrà giù pesante, parlando di comportamento vergognoso e antisportivo da parte di Galliani, che quella sera in fondo altro non fece se non manifestare agli occhi del mondo la sua paura del buio.
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