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Amarcord

Figli d’arte dei campioni dei ’90

A volte buon sangue… Mante!

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Figli d’arte dei campioni dei ’90

Leggi il nome sulle magliette e ti assale il ricordo degli anni ’90: sono i figli d’arte dei calciatori che hanno segnato un’epoca.

Certo, era un calcio totalmente diverso rispetto a quello di oggi, dove sopravviveva ancora qualche bandiera e la nostra serie A

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era meta ambita di tutti i campioni, desiderosi di confrontarsi con il campionato più difficile al mondo.

Oggi alcuni di questi giovani campioni hanno deciso di seguire le orme dei rispettivi genitori, mettendosi alla prova negli stessi

campionati, altri invece hanno scelto la propria strada, provando a superare le gesta paterne.

Scopriamo insieme alcuni dei figli d’arte più interessanti sul panorama internazionale…

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Dinastie di campioni

Marcus Thuram

Il papà Lilian è stato uno dei difensori più forti di sempre, ma lui i gol preferisce segnarli che evitarli.

E, in effetti, l’attaccante dell’Inter, che è nato proprio a Parma, dove il papà è diventato grande, è già diventato imprescindibile per Simone Inzaghi!

Federico Chiesa

Papà attaccante, figlio attaccante. Non si sfugge alla regola per Enrico e Federico Chiesa, accomunati dall’esperienza alla

Fiorentina ma diversi nello stile di gioco: più abile sull’esterno il giovane Federico, più letale sottoporta papà Enrico.

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Timothy Weah

Papà George è stato il primo calciatore africano a vincere il pallone d’Oro ed è oggi Presidente della Liberia, mentre il giovane Tim

fatica a ritagliarsi un po’ di spazio nella Juventus, dopo aver mosso i suoi primi passi

tra PSG, Celtic e Lille. Ha già esordito (e segnato) con la nazionale statunitense, essendo nato a New York.

Ianis Hagi

La Fiorentina qualche anno fa aveva provato a scommettere sul talento di Ianis, figlio del Maradona dei Carpazi che però, nel 2019, dopo

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appena due presenze in viola ha preferito tornare in Romania. Due stagioni al Viitorul

Constanța, qualche mese in Belgio tra le fila del Genk, poi l’esperienza in Scozia tra le file dei Rangers, che lo hanno prestato all’Alaves.

Maxim Gullit

In questo caso la parentela è doppia, perchè il giovane Maxim oltre ad essere figlio di Ruud è anche bis-nipote (per via di madre)

dell’indimenticato Johan Cruijff. Chissà che l’incrocio di due DNA così speciali non possa generare un campione di livello assoluto… E invece oggi si ritrova svincolato a 23 anni!

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