Amarcord
Bagni tra record e Italia: “Per la Confederations dico Messico”
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12 anni agoon
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Redazione29 anni di dura resistenza. Era il 4 febbraio 1984 quando Salvatore Bagni segnò, dopo appena 20 secondi di gioco, quella che fino a martedì sera è stata la rete più veloce nella storia della Nazionale italiana in un match contro il Messico. Un primato superato nell’amichevole contro Haiti da Emanuele Giaccherini, jolly sul quale Cesare Prandelli ha deciso di puntare molto nell’arco della sua gestione azzurra. Uno scatto di lancetta in meno, 19 secondi sul cronometro, ed il piccolo centrocampista della Juventus si guadagna di diritto un posto nella storia del calcio italiano.
Scalzato il buon Bagni – storica figura del nostro calcio soprattutto per essere stato una colonna portante del Napoli di Diego Armando Maradona -, una volta appese le scarpette al chiodo entrato nel cuore di tutti gli appassionati di calcio grazie alle sempre emotive e trascinanti telecronache che l’hanno reso inconfondibile. Stessa voce entusiasta al telefono, per un’esclusiva intervista raccolta da Calcissimo.com.
Impossibile non cominciare dal record frantumato. Un po’ le dispiace, dica la verità.
Si sa, tutti i primati sono fatti per essere battuti. Il mio, se devo essere sincero, era stato anche un bel gol, mentre quello di Giaccherini non l’ho visto. Sono molto felice per lui, è una bella soddisfazione. Coincidenza curiosa: la sua rete è arrivata a pochi giorni dalla sfida con il Messico, proprio la squadra alla quale segnai in quell’occasione.
Nonostante il gol-lampo, non è stata una grande Italia contro Haiti. Cosa si aspetta dagli azzurri in Confederations Cup?
Speriamo che l’approccio non sia lo stesso di 4 anni fa. In Sudafrica non andò bene, forse perchè noi prendiamo questa manifestazione quasi come un’amichevole. Le qualità per far bene le abbiamo tutte, ma credo che il Brasile abbia qualcosa in più in questo momento, almeno sul piano motivazionale. Giocano in casa e vorranno fare bella figura in quello che è l’antipasto del Mondiale. La sorpresa? Punto sul Messico, mentre invece vedo in difficoltà l’Uruguay.
Serie A: Lei ha indossato la maglia dell’Inter per 3 anni quando era calciatore. Visto l’anno appena trascorso, non può che risalire giusto?
Direi di si, non credo farà molta fatica a migliorare il 9° posto dell’ultimo campionato. Difficile che possa lottare per vincere lo Scudetto, deve recuperare giocatori e comprarne di nuovi, ma sicuramente Walter Mazzarri è un valore aggiunto e con lui, fra un paio d’anni, potrà tornare a fare la voce grossa.
E il Napoli? Benitez e il probabile addio di Cavani sono le novità principali della prossima stagione?
Senza dubbio. Il Presidente De Laurentiis è un amico e uomo vincente, ha sicuramente fatto la scelta migliore per la squadra. Certo, bisognerà cambiare qualcosa sia a livello tattico che a livello di organico, lo spagnolo è abituato a giocare con un’unica punta davanti a tre trequartisti. Per aprire un nuovo ciclo c’è sempre bisogno di tempo per dar modo ai nuovi interpreti del progetto di conoscersi a fondo. La preparazione estiva servirà a questo. Per quanto riguarda la cessione di Cavani, invece, se partirà sarà inutile cercare un giocatore simile sul mercato, non ce ne sono. Meglio puntare su 2 o 3 ottime punte che sappiano segnare con regolarità.
Ultima battuta sul Carpi, la Sua primissima squadra ai tempi degli esordi in D. Il piccolo club modenese, dopo la vittoria per 1 a 0 contro il Lecce in casa nei Play Off di Prima Divisione Girone A, tocca con mano il sogno della Serie B.
La cosa non mi sorprende più di tanto. E’ un club costruito da persone per bene con degli obiettivi che, anno dopo anno, diventano sempre più nitidi. Il Presidente Caliumi è un mio carissimo amico e con lui ho condiviso tanti anni fuori e dentro il campo da calcio, non posso che essere contento per il Carpi e domenica andrò a Lecce per sostenere la squadra verso questo traguardo storico.