Amarcord
Brio: “Derby gara sentita e fuori dagli schemi, Tevez può risolverla”
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11 anni agoon
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RedazioneA meno di 48 ore dal derby della Mole che andrà in scena domenica nella cornice dell’Olimpico di Torino, l’ex difensore e bandiera della Juventus anni ’80, Sergio Brio, ha parlato in esclusiva ai microfoni di “Calcissimo.com” dell’attesa sfida tra bianconeri e granata.
Domenica c’è il derby della Mole, come arriva la Juventus a questo appuntamento?
“La Juve arriva a una partita difficile nella quale deve assolutamente fare risultato. Bisognerà vedere se Conte farà ancora turnover e in che misura, dal momento che mercoledì i bianconeri saranno impegnati in Champions. La Juve deve arrivare concentrata, non può permettersi di prender sotto gamba quest’impegno, perché il Toro mi sembra una squadra molto frizzante“.
Ai suoi tempi come viveva il derby la città di Torino?
“Era una sfida sentita e attesa, importante per entrambe le squadre, specialmente per il Toro, perché il derby rappresentava per i granata un’occasione di rivalsa nei confronti della Juventus“.
È come lo vive oggi?
“Credo che sia una gara sentita ancora oggi, anche perché si giocherà in quello che era il vecchio Comunale, teatro di tanti derby, alcuni dei quali passati alla storia“.
Che partita sarà?
“Credo sarà una partita spumeggiante, tra due squadre che vorranno sicuramente fare risultato“.
Cos’era per Sergio Brio il derby della Mole?
“Una partita al di fuori di ogni schema, una gara che ti metteva di fronte fior di giocatori come Pulici, Graziani e Schachner, solo per citarne alcuni. Quindi era una gara non soltanto particolare, ma anche ricca di grandi campioni”
Per uno che come lei ha giocato tanti anni nella Juve diventandone un simbolo cosa significava far gol nel derby?
“Partiamo dal presupposto che il mio compito non era quello di far gol, ma di non farli fare agli avversari, però quando ne avevo l’occasione mi piaceva spingermi in avanti. Segnare nel derby per me era come segnare in qualunque altra partita, le avversarie per me erano tutte uguali. Però posso assicurare che quando il Toro andò in serie B, a noi venne a mancare qualcosa, poiché l’assenza di una partita importante come il derby non passava inosservata“.
C’è un calciatore della Juve di oggi che, a suo parere, avrebbe potuto giocare nella sua, che fu, se non la migliore, una delle migliori formazioni bianconere di tutti i tempi?
“Non saprei… È difficile dirlo, perché stiamo parlando di due epoche assai diverse, tra le quali, a mio parere, non si può fare un paragone. Così come non è possibile mettere a confronto la mia Juve con quella dei Parola o dei Boniperti“.
Quanto è cambiato oggi, se è cambiato, il modo di approcciarsi al derby rispetto agli anni ’80?
“Credo che sia sempre una partita sentita, perché non è scemato l’interesse intorno a questa sfida. È una gara che oggi, come allora, i tifosi del Toro vorranno vincere a tutti i costi, pur sapendo che c’è un certo divario tecnico ed anzi, è proprio questa consapevolezza che può dare ai granata una spinta in più, mentre la Juve dev’esser brava a non peccare in presunzione e deve giocare con la stessa attenzione e la stessa cattiveria di sempre“.
Chi potrebbe essere, secondo lei, l’uomo derby per la Juve?
“L’Apache. Penso che possa lasciare il segno, perché è in grande forma. Ho visto un giocatore davvero all’altezza dei più grandi campioni che sono passati per il nostro campionato. È in grande spolvero, lo vedo molto bene“.
Il suo pronostico?
“Vince la Juve 2-1“.