Amarcord
Bufera sugli arbitri: Nicchi accusato di minacce e intimidazioni telefoniche
Published
12 anni agoon
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RedazioneUna vera e propria bufera si abbatte sul mondo arbitrale. In vista delle prossime elezioni, in programma il prossimo 10 novembre a Roma, il clima all’interno dell’Aia si presenta bollente con accuse dirette nei confronti dell’attuale presidente Nicchi. Il presidente sarebbe accusato da parte di due dirigenti nazionali e uno periferico dell’Aia di “minacce e intimidazioni telefoniche”. Ieri in conferenza stampa il candidato Robert Anthony Boggi ha spiegato la vicenda precisando “di attendersi l’immediata apertura di un inchiesta federale e chiedendo alla Federcalcio di valutare se esistano le condizioni per la prosecuzione di un regolare processo elettorale”. Non solo, Boggi e Matteo Apricena (sconfitto per una manciata di voti nell’ultima elezione e ora candidato alla vicepresidenza) hanno descritto un’ Aia ridotta a «un regime democratico, dove le opposizioni non hanno diritto di esistere. L’unica voce riconosciuta è quella del padrone. Chi non la pensa come il presidente è emarginato e cancellato. E’ un rischio grave per l’Aia. Noi vogliamo cambiare registro: un’associazione di tutti e per tutti»”. Pronta la risposta di Nicchi: «Non ho mai minacciato nessuno, a questo punto sono io che auspico l’apertura dell’inchiesta federale per dimostrare l’infondatezza delle accuse. Chi parla di minacce e intimidazioni se ne dovrà assumere le responsabilità: senza prove siamo alla diffamazione. Parlare con i dirigenti è normale per un presidente in carica. Così come avere confronti e discussioni, ma le minacce sono ben altra cosa. Il lavoro fatto in questi anni è il mio migliore biglietto da visita».
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