Amarcord
Di Martino: “Calcioscommesse? Un pozzo senza fondo”
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12 anni agoon
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Redazione“L’inchiesta è ancora lunga, è un pozzo senza fondo“. Il Procuratore capo della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, non usa mezzi termini parlando di Calcioscommesse, a margine del convegno “match fixing” organizzato dalla Lega Pro. “Ci sono quasi cento partite di calcio sotto inchiesta, 160 persone indagate e 200 mila intercettazioni telefoniche tra le persone coinvolte“.
Di Martino spiega il meccanismo: “Sono tanti i gruppi criminali che si sono occupati della manipolazioni di partite: al vertice i soggetti di Singapore, un gruppo dirigenziale di 8-9 persone, ciascuna della quali si occupava di una zona del mondo; tra il gruppo dirigente di Singapore e i calciatori corrotti si inserivano altre componenti che avevano il compito di verificare la possibilità di manipolare le partite (es. gli slavi); infine i giocatori corrotti. Qualora ci fosse stato un accordo, gli slavi portavano in Italia il denaro contante, si recavano presso gli alberghi in cui erano ospitate le squadre in trasferta e consegnavano anticipatamente il denaro“.
Quanta responsabilità c’è da parte dei calciatori? “Nel calcio c’è un certo lassismo – risponde il Procuratore – la stessa mentalità dei calciatori lascia perplessi, ritengono che la manipolazione di partite, soprattutto nella fase finale dei campionati, sia un fatto assolutamente veniale, una cosa del tutto lecita, lo considerano un piacere tra colleghi, ma alle spalle di questo fenomeno c’è la criminalità organizzata, c’è riciclaggio di denaro. C’è poi un problema che auspica un intervento: quando un calciatore viene a conoscenza di una cosa illecita è obbligato a riferire. Altrimenti è passibile di sanzioni molto pesanti dal punto di vista della giustizia sportiva. Questa è una situazione da sanare, è necessario intervenire“.