Amarcord
Espugnare la Fatal Verona? Pippo sa come si fa!
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10 anni agoon
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RedazioneUna partita per sovvertire la storia. Il Milan torna a Verona ad un anno di distanza dalla sfida del 24 agosto scorso che inaugurò ufficialmente l’epopea di Luca Toni in maglia gialloblù e che diede il via ad una stagione nefasta per i colori rossoneri. Finì 2-1 per gli scaligeri, bravi a ribaltare l’iniziale vantaggio milanista di Poli con la doppietta del numero nove.
Del resto, i 25 precedenti tra Hellas e Milan parlano di 9 successi gialloblù, 8 pareggi e 8 consacrazioni rossoneri. L’ultima delle quali, udite udite, fu firmata da un Pippo Inzaghi alla sua prima stagione in rossonero. Era il 28 aprile 2002, in panchina c’era Carletto Ancelotti e Superpippo mise a segno la rete del momentaneo pareggio, prima che un altro indimenticato ex come Andrea Pirlo siglasse il 2-1 finale.
Per il resto, la trasferta a Verona per il Milan ha avuto spesso un sapore decisamente amaro: come nel caso della celeberrima ‘Fatal Verona’ del 20 maggio 1973 quando l’Hellas battè il Milan (non senza qualche decisione arbitrale discutibile) per 5-3 consegnando -di fatto- lo scudetto nelle mani di una Juventus nel frattempo vincente a Roma.
Una gara indimenticabile per tutti i tifosi rossoneri, bissata appena qualche anno dopo -sempre al Betegodi- quando i rossoneri conobbero la ‘Fatal Verona’ parte seconda. Era il 1990 e il Milan di Sacchi si giocava il campionato (era la penultima giornata) nella sfida a distanza con il Napoli: l’Hellas vinse anche questa gara, imponendosi per 2-1. Ma, ancora una volta, è l’arbitro Rosario Lo Bello a salire in cattedra cacciando dal campo nell’ordine Sacchi, Rijkaard, Van Basten e quindi Costacurta. Fu la seconda Caporetto rossonera, ancora a Verona, che vide sfuggire il tricolore già praticamente cucito sulle maglie dei giocatori rossoneri.
Una storia ancora difficile da cancellare per tutti i tifosi rossoneri che però, complice la presenza (anche se questa volta in panchina) dell’amuleto Inzaghi, contano di sovvertire presto la tradizione svantaggiosa al Bentegodi. E, chissà, magari anche di alzare uno scudetto al cielo proprio sul prato di Verona…
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