Amarcord
Estigarribia, Piris ed i paradisi fiscali
Published
12 anni agoon
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RedazioneQualcuno dei tifosi bianconeri più attenti forse ricorderà che Marcelo El Chelo Estigarribia era alla Juve in prestito con diritto di riscatto proveniente dal fantomatico club uruguagio “Club Deportivo Maldonado”. Proprio intorno ai prestiti e ai trasferimenti che indirettamente riguardano prestigiosi club europei come Juve, Roma, Porto e West Ham, il sito Bloomberg.com (leader per news economiche) ha sollevato seri dubbi di evasione fiscale a favore di procuratori e altre squadre sudamericane, tacciato squadre come il Club Maldonado come “club fantasma“.
La notizia riportata da Bloomberg andrà vagliata attentamente e al momento i dirigenti di Juventus, Roma e Porto, squadre che comunque non avrebbero nulla a che fare con eventuali reati fiscali, non hanno rilasciato commenti.
Estigarribia, ora sempre in prestito alla Samp, così come il giallorosso Piris e Montenegro del West Ham sarebbero transitati in modo fittizio tramite il Club Maldonado alle attuali squadre. In sintesi il proprietario del cartellino (agente o altro club sudamericano) vende o cede a costo simbolico al Maldonado un giocatore che poi viene subito rivenduto a ben altri costi a squadre europee. In questo modo vista la fiscalità uruguayana il detentore del cartellino versa un importo irrisorio in termini di tasse sull’operazione. Tra le cessioni segnalate anche l’operazione di tutt’altro spessore economico, quella il passaggio di Hulk al Porto, tramite un altro club “di comodo”: l’Atletico Rentistas.
Il condizionale è d’obbligo ma, secondo Bloomberg, l’Uruguay sarebbe una sorta di paradiso fiscale calcistico, con agevolazioni fiscali per i passaggi di cartellini. Circa 70 milioni di dollari negli ultimi anni sarebbero transitati direttamente dall’Argentina e dal Brasile tramite 9 club uruguagi di secondo piano per l’acquisto di giocatori, con una riduzione del peso fiscale di decine di milioni, grazie alla fiscalità del piccolo paese sudamericano.
“Questo sistema è andato avanti per anni senza l’indignazione di nessuno. La Fifa – riporta Bloomberg- non è d’accordo ma fa orecchie da mercante”. Ripresa anche da Tuttosport, la news di Bloomberg non è stata commentata dalla FIFA che ha istituito nel 2010 l’obbligatorietà di certificare trasferimenti di calciatori in un sistema on-line.
In Argentina e in Brasile alcuni dirigenti federali parlano apertamente di evasioni fiscale e riciclaggio. Ovviamente e beneficiare di questa sorta di società calcistiche “off shore” NON SAREBBERO I CLUB ITALIANI O EUROPEI, ma soprattutto squadre argentine e brasiliane ed alcune società di procuratori che detengono quote dei cartellini.
Il Presidente del Club Atletico Rentistas, prosegue Bloomberg, ha dichiarato che i soldi della cessione di Hulk al Porto (ora allo Zenit) erano transitati nel suo club per poi ritornare all’agente Juan Figer a San Paolo. Ovviamente Hulk non ha mai giocato nel Rentistas né Sandro, Estigarribia, Piris e Montenegro nel Club Deportivo Maldonado
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