Amarcord
Genoa, tifosi truffati per beneficenza
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12 anni agoon
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RedazioneQuando si sente una storia come questa, scatta immediata la nostalgia per i vecchi valori legati al mondo del calcio. Eppure, sembra possibile ricavare qualcosa di positivo da questa (triste) vicenda: la generosità dei tifosi, spesso bistrattati ma, in questo caso, veri e propri protagonisti di un avvenimento che ha dell’incredibile.
Mesi fa un tifoso del Genoa (F.R.) ha chiesto aiuto ai tifosi genoani della gradinata nord, millantando di avere un figlio malato bisognoso di un trapianto di polmone realizzabile mediante un’onerosa operazione da svolgersi in Svizzera; ecco quindi scattare la grande macchina della solidarietà dei tifosi rossoblu: aperto immediatamente un conto corrente denominato “Un cuore grande così”, partiti i contatti per le sottoscrizioni con le tifoserie di altre squadre e organizzati eventi (più o meno sportivi) finalizzati alla vendita di materiale.
In totale, il grande gesto della curva genoana mette insieme circa 40.000 euro; a ciò si aggiunge la generosità della società rossoblu che, tramite le donazioni di tutti i tesserati, raccoglie altri 25-30.000 euro, per un totale di 70.000 euro, proprio la somma indicata da F.R. come necessaria per l’operazione del figlio.
Poi, la scoperta dell’inganno; le banche, perplesse, smascherano il padre, risultato ancora in possesso della somma che sarebbe dovuta servire per l’operazione del piccolo e, infuriate, mettono subito al corrente gli intestatari del conto corrente “Un cuore grande così”.
I quali, immediatamente, sporgono denuncia e scoprono presto la triste verità: il padre ha utilizzato questi soldi unicamente per fini personali (pagare i propri debiti di artigiano in crisi), dal momento che il bambino non necessita alcuna operazione, essendo semplicemente asmatico, al pari di migliaia di propri coetanei.
La procura riesce così a salvare solo 27.000 dei 70.000 euro donati; l’organizzazione dei tifosi e il Genoa C.f.C. hanno immediatamente sporto denuncia per truffa contro F.R., dichiarandosi parte lesa nella vicenda.