Amarcord
Gordon Banks e la parata del secolo
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2 anni agoon
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Redazione7 Giugno 1970, Guadalajara, Messico. E’ il giorno di Brasile-Inghilterra, una partita del girone di qualificazione dei Mondiali: in campo ci sono le leggende. Da una parte i verdeoro futuri campioni, forse la Seleçao più forte di sempre: Pelè, Jairzinho, Tostao, Carlos Alberto, Rivelino, Gerson, le stelle. Dall’altra l’Inghilterra campione del mondo in carica di Sir Ramsey, con i pilastri Gordon Banks, Jackie e Bobby Charlton, Bobby Moore, Clarke.
Il terribile caldo (si gioca a mezzogiorno), stronca quasi subito gli inglesi, e il match è a senso unico, con il Brasile arrembante e l’Inghilterra a difendersi con i denti dagli attacchi dei funamboli.
Al 15′ arriva il prodigio: Carlos Alberto pesca con una magia Jairzinho, che si invola sulla fascia destra saltando il terzino avversario. L’ala del Botafogo, soprannominata l’Uragano (segnerà in tutte e 7 le partite della rassegna iridata), arrivata sulla linea di fondo crossa al centro per Pelé, che con uno stacco dei suoi schiaccia violentemente il pallone a terra, mandandolo nell’angolo più lontano da quello dove è piazzato Banks. E’ fatta, O’Rey urla “Gool” ma il portiere albionico vola da palo a palo con un tuffo sovrumano e respinge il pallone di pugno mandandolo oltre la traversa, tra lo stupore dei 21 in campo e dei settantamila dello stadio, balzati in piedi ad applaudire un gesto unico.
Pelé, impietrito e poi ammirato, mormora: “Pensavo fosse gol…”. “Anch’io”, gli risponde Banks, che poi si mette a ridere per la battuta di Bobby Moore: “Stai diventando vecchio Banksy, un tempo l’avresti bloccata”.
“Quando Jairzinho ha calciato il pallone – spiegò in seguito in un’intervista Banks -, ho cominciato a indietreggiare verso la porta. Poi ho valutato la traiettoria: era impossibile che qualcuno potesse raggiungerla. A quel punto ho visto Pelé. Sembrava arrampicarsi verso il cielo sempre più in alto, finché ha raggiunto il pallone e lo ha colpito con tutta la forza che aveva in corpo. E io sono andato a prenderlo”.
“In quel momento ho odiato Banks più di ogni altro calciatore, non potevo crederci – confessò Pelé -. Ma quando è passata l’ira, ho dovuto applaudirlo con tutto il cuore. Era la più grande parata che io avessi mai visto”.
Nella ripresa Jairzinho con una prodezza vinse la resistenza di Banks e dell’Inghilterra: l’appuntamento con il destino per il Brasile era ormai fissato. La Nazionale dei Tre Leoni, priva di Banks, infortunato (i complottisti parlarono di “avvelenamento da cibo”), uscì in seguito ai quarti di finale contro la Germania di Beckenbauer, quella che diede vita, pochi giorni dopo, alla storica semifinale contro l’Italia allo stadio Azteca.
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