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Amarcord

Il killer dell’Italia

Mondiali 2002: Gli azzurri del Trap escono di scena dopo una serie di decisioni arbitrali assurde!

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Il killer dell’Italia

Il primo mondiale asiatico, quello organizzato in Corea e Giappone nel 2002, passerà alla storia come uno dei tornei più discussi di sempre a livello arbitrale.

Ne sa qualcosa l’Italia di Giovanni Trapattoni, letteralmente defraudata da alcune decisioni dubbie che si sono susseguite nel corso dell’intero torneo: ve le ricordate?

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L’Italia parte bene, ma…

L’Italia del Trap, contestatissimo per aver lasciato a casa il 35enne Roberto Baggio, reduce da un infortunio al ginocchio, parte con il piede giusto in un girone tutt’altro che irresistibile.

Il 2-0 all’Ecuador porta la firma di Bobo Vieri (doppietta) e lascia subito pensare ad un Mondiale in discesa.

E, invece, i sospetti su una gestione arbitrale avversacominceranno a farsi largo a partire dalla seconda partita, persa 2-1 contro la Croazia.

Partita che l’Italia sembrava avere saldamente in mano per 70′, grazie al gol del vantaggio firmato dal solito Vieri: 

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l’arbitro inglese Poll annulla però due reti agli azzurri che sembrano entrambe regolari (specie quella di Inzaghi, nel recupero).

Per qualificarsi agli ottavi l’Italia deve ringraziare Del Piero (che di testa segna il gol dell’1-1 finale contro il Messico) e l’Ecuador che, a sopresa, batte la Croazia. Anche qui però viene annullata, sullo 0-0, una rete a Pippo Inzaghi che pare proprio regolarissima…

Gli azzurri si qualificano così per gli ottavi con soli 4 punti e tante recriminazioni sull’arbitraggio. Ma il bello (se così si può dire) doveva ancora venire…

Il capolavoro di Byron 

Ci penserà infatti Byron Moreno a completare l’opera. Gli azzurri, agli ottavi, pescano i padroni di casa della Corea del Sud: 

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squadra scarsa da un punto di vista tecnico, ma ben allenata dal punto di vista tattico da maestro olandese Guus Hiddink. E che gode del favore del pubblico, ça va sans dir. 

E non solo di quello, come vedremo. Nei 116 minuti di partita succede infatti di tutto: pronti-via e i coreani, sospinti dal catino dello stadio Daejeon, beneficiano di un generoso calcio di rigore per un contatto dubbio tra Panucci e Seol. 

E’ Buffon però a strozzare in gola l’urlo dei 40mila spettatori vestiti di rosso con un gran riflesso che tiene il risultato inchiodato sullo 0-0. Poi, al 17′, riecco Vieri che segna di testa l’1-0 e sembra allontanare lo spettro di un’altra Corea. Ma, a due minuti dalla fine, la doccia gelata:

Seol Ki-Hyeon pareggia in maniera rocambolesca e porta la partita al golden gol, complice il clamoroso errore di Vieri a porta vuota. 

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All’Italia saltano i nervi, anche perchè al 103′ del supplementare Moreno prima annulla il golden gol di Tommasi (inesistente i fuorigioco del romanista) e poi espelle Totti dopo aver trasformato un fallo da rigore subito in un’assurda simulazione. 

Trapattoni è una furia in panchina, ma a nulla valgono i pugni sbattuti sulla panchina e le bottigliette calciate all’indirizzo dei delegati Fifa che, impassibili, alzano le spalle.

E’ un’altra Corea 

E così, un’Italia frustrata e nervosa scivola a tre minuti dai calci di rigori, quando Ahn Jung-Hwan (che, beffa delle beffe, milita proprio in serie A, al Perugia) sovrasta Maldini di testa e batte Buffon per il 2-1 finale. 

E’ un’altra Corea, proprio come nel 1966 in Inghilterra. Una delle Nazionali più forti di sempre viene letteralmente spazzata via da una Corea qualsiasi, prima nazionale asiatica di sempre ad accedere ai quarti di finale. 

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E anche qui, ci sarebbe da dire, visto che anche la Spagna -sconfitta ai rigori- avrà parecchio da recriminare da un punto di vista arbitrale.

La favola della Corea si interromperà soltanto in semifinale, che Blatter scelse (tardivamente) di affidare ai fischietti europei, i più quotati al mondo.

Non è un caso che la Germania riuscì regolarmente ad imporsi sulla Corea con rete di Ballack e ad aggiudicarsi la finale, che poi perderà contro il Brasile.

Solo coincidenze? 

Si è parlato tanto, in Italia ma non solo, del Mondiale nippo-coreano, secondo molti fortemente condizionato dalle imminenti elezioni del Presidente della Fifa. E Blatter, tra i grandi sostenitori del Mondiale asiatico, aveva scelto come vice il coreano ChungSolo coincidenze?

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