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Amarcord

Il talentuoso ma svogliato Morfeo

In campo deliziava il pubblico con le sue giocate, oggi delizia il palato degli avventori con i suoi piatti!

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Il talentuoso ma svogliato Morfeo

In campo deliziava il pubblico con le sue giocate, oggi delizia il palato degli avventori con i suoi piatti!

Domenico Morfeo ha vestito le maglie di Inter e Milan, ma il calcio oggi per lui è un lontano ricordo…

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Da calciatore di talento ad apprezzato ristoratore è un attimo!

Fantasia al potere!

Era uno di quei calciatori che ti fanno innamorare, impossibile non rimanere rapiti e affascinati di fronte alle mirabili opere di un artista del pallone:

Domenico Morfeo era un talento purissimo, capace di giocate incredibili, ma con un sinistro come il suo ciò che per altri era impensabile diventava splendida ed abbagliante realtà!

Maradonino

A quattordici anni, Domenico Morfeo è già sulla bocca di tutti per il talento cristallino e l’imprevedibilità delle sue giocate:

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la spunta l’Atalanta, che beffa l’agguerrita concorrenza e ne fa il fiore all’occhiello del settore giovanile!

Agli addetti ai lavori ricorda Roby Baggio, ma c’è addirittura chi lo avvicina al Piebe de Oro, ribattezzandolo ‘Maradonino’!

A Bergamo brucia le tappe, arrivando presto in Prima Squadra: esordisce in Serie A non ancora maggiorenne e chiude la sua prima stagione nella massima categoria collezionando 9 presenze e 3 gol!

Quel rigore conteso

La sua miglior stagione in maglia orobica resta l’ultima (1996/97), al termine della quale Pippo Inzaghi si laurea capocannoniere della Serie A proprio grazie agli assist di Morfeo!

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Il rapporto tra i due però s’incrina a causa di un rigore che entrambi vogliono calciare e per questo si spediscono reciprocamente a quel paese!

Dal Milan all’Inter

Conclusa l’avventura a Bergamo, Morfeo passa alla Fiorentina per far rifiatare l’inamovibile Rui Costa.

Malgrado l’iniziale ruolo di alternativa, seppur di lusso, Domenico non si abbatte e riesce anzi a convincere in breve Malesani a schierarlo assieme al portoghese, ma poi l’arrivo di Edmundo lo relega di nuovo in panchina…

Salutata Firenze, si trasferisce al Milan: in rossonero, vince lo Scudetto pur senza mai entrare stabilmente nell’undici titolare!

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Dopo un lungo peregrinare in prestito, approda all’Inter, dove veste la maglia numero 10 che fu di Mattheus e Ronaldo! 

La Dolce Vita

Non fosse stato per quel carattere difficile, Morfeo avrebbe raccolto più di quanto invece ha ottenuto, ma lui non è tipo da nutrire rimpianti:

appesi gli scarpini al chiodo, Domenico è rimasto a vivere a Parma, dove ha aperto il ristorante ‘Dolce Vita’.

Se vi trovaste per caso a passare dalla città ducale, fermatevi da lui e provate le sue specialità, ne vale la pena! Anche a tavola, Maradonino se la cava alla grande come faceva sul campo…

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