Amarcord
Il tedesco che affondò i tedeschi
22 giugno 1974, il semi sconosciuto Jurgen Sparwasser passa alla storia assestando, con quindici anni d’anticipo, la prima picconata al muro di Berlino…
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8 mesi agoon
Il tedesco che affondò i tedeschi
22 giugno 1974, il semi sconosciuto Jurgen Sparwasser passa alla storia assestando, con quindici anni d’anticipo, la prima picconata al muro di Berlino…
Un evento non soltanto calcistico, che segnerà una tappa importante nel processo di unificazione della Germania post seconda Guerra Mondiale…
Germania contro Germania
L’Ovest contro l’Est, Germania contro Germania. È uno scontro fratricida, in palio non soltanto il primo posto nel Gruppo 1 della fase a gironi del Mondiale tedesco, ma molto di più. La posta in gioco è massima, l’imperativo è vincere per entrambe.
Politica e orgoglio, ancor prima che il traguardo sportivo, muovono i fili dei ventidue in campo.
L’Ovest, filo statunitense, ricco e potente, non pu permettersi una figuraccia al cospetto dei fratelli poveri, quelli dell’Est, che al Wolksparkstadion di Amburgo vanno a caccia di un successo epocale, per affermare la propria identità di popolo e la loro dignità di uomini.
Il muro si sgretola
La Germania Ovest è una corazzata, solida in ogni reparto, con la saracinesca Maier in porta, il Kaiser Beckenbauer in difesa, il divino Overath a centrocampo e il cecchino Muller in avanti.
L’Ovest attacca, l’Est si difende come può, la trama si snoda nel modo previsto dal copione, ma il finale è a sorpresa.
Al minuto numero 77, il destino, per una volta, strizza l’occhio ai più deboli e fa di tale Jurgen Sparwasser, il suo strumento.
Lancio lungo di Kurbjuweit a premiare il taglio di Sparwasser che aggancia il pallone con la coscia al limite dell’area avversaria e in un colpo solo fa fuori Vogts e Hottges prima di scavalcare Maier in uscita con un pallonetto per l’1-0 della Germania Est.
È il gol che cambia la storia, l’Ovest alza bandiera bianca. Il muro che divide l’Ovest dall’Est comincia a sfaldarsi, crollerà qualche anno più tardi.