Amarcord
Inter-Roma 1-3: Strama a lezione da Zeman
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12 anni agoon
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RedazioneInter-Roma non è mai una partita banale. Perché, soprattutto nel recente passato, le sfide tra le due compagini hanno regalato spettacolo e sono risultate decisive per assegnare campionati e coppe. Perché anche questa volta sono tanti gli ex illustri. Cassano e Destro, ma anche Burdisso e Stramaccioni, tanto per gradire. Perché per Zeman, a cui Moratti aveva fatto un pensierino in almeno un paio di occasioni, lInter rimane la bestia nera, visto che è riuscita a batterla solo due volte su 18 precedenti.
La partita Pronti via e la Roma prova a imporre il suo gioco. I giallorossi sfruttano al meglio la loro prima occasione e passano in vantaggio al 15esimo. Cross poetico di Totti che pesca Florenzi solo soletto al centro dellarea di rigore, spizzata di testa e primo goal in serie A della giovane promessa del vivaio della Roma.
LInter ha una reazione rabbiosa. Stekelenburg anticipa di un soffio Milito in uscita bassa al 16esimo, mentre al 21esimo si oppone con i pugni a una violenta botta del compagno di nazionale Sneijder. La Roma è sfilacciata, costruisce poco, perde De Rossi per infortunio ed è anche sfortunata nella circostanza della marcatura del pareggio. La deviazione di Burdisso sulla stoccata di Cassano disegna una palombella perfetta su cui Stekelenburg nulla può.
La seconda frazione incomincia sulla falsa riga della prima, con gli ospiti estremamente propositivi. Nello spazio di tre minuti Osvaldo sparacchia fuori due volte da buona posizione. Linfortunio a Balzaretti parrebbe stroncare le velleità di una Roma molto intraprendente, ma al 68esimo ecco risalire in cattedra il capitanio giallorosso. Una sua perla libera Osvaldo, che con un cucchiaio di tottiana memoria scavalca Castellazzi. LInter accusa il colpo e non riesce a risollevarsi.
Sneijder e gli altri centrocampisti buttano via troppi palloni. Al 74esimo un errore macroscopico di Silvestre regala il match point a Florenzi. Il ragazzino, forse sorpreso da tanta grazia, svirgola in maniera inguardabile a tu per tu con lestremo difensore interista. Ma per il colpo del ko non bisogna attendere molto. A dieci minuti dal termine Osvaldo fa il Totti e desterno regala un cioccolatino a Marquinho che, quasi dalla linea di fondo, trafigge un Castellazzi non impeccabile. Prima del triplice fischio di Bergonzi cè giusto da annotare lennesima sciocca espulsione rimediata da quel mattacchione di Osvaldo. Lunica nota negativa, insieme agli infortuni di De Rossi e Balzaretti, di una notte speciale per il popolo giallorosso.
Stramaccioni – Solita difesa alta. A tratti anche più di quella della Roma ed è tutto dire. Il 4-3-2-1 o albero di Natale che dir si voglia è da rivedere, soprattutto perché al centro né Gargano né Sneijder sono apparsi irresistibili. In partenza preferisce Cassano a Palacio, che forse doveva entrare prima.
Zeman – Confermata la difesa titolare, il boemo si inventa il centrocampo e prova i tre centravanti in attacco. Da rivedere Tachsidis e Destro, il primo come centrale nella mediana e lex Siena come esterno destro in avanti. Certo, tra tutti la prestazione maiuscola di Florenzi deve aver fatto inorgoglire lallenatore della Roma, suo grande estimatore.
La giacchetta nera – Bergonzi tiene bene un match a tratti spigoloso ma mai scorretto, lasciando correre il giusto. Indovinati tutti i gialli comminati, forse un po severo il secondo a Osvaldo, che però ci può stare.
Il top Francesco Totti
Basterebbero i due assist da manuale del calcio per dargli il premio di migliore in campo. Il numero 10 della Roma aggiunge un eccellente dinamismo, geniali tocchi di pura classe e anche qualche copertura che forse non faceva dai tempi del primo Zeman.
Il flop Wesley Sneijder
Dovrebbe garantire allInter una marcia in più. Non lo fa quasi mai, sparendo nel momento del bisogno, quando la Roma passa in vantaggio per la seconda volta. È fin troppo presto per dirlo, ma lo Sneijder visto questa sera ricorda tantissimo quello scialbo e incostante della scorsa stagione. E per lInter questo vorrebbe dire addio sogni di gloria.
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