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Amarcord

Julio Cesar, l’Acchiappasogni

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Lo chiamavano l’Acchiappasogni, perché con quelle manone, riusciva ad acciuffare l’impossibile, infrangendo i sogni altrui e trasformando in meravigliosa realtà quelli del popolo nerazzurro… Del resto, se ti chiami Julio Cesar, non puoi essere uno qualunque…

Inimitabile!

Inimitabile per quell’innata capacità di reagire istantaneamente alle conclusioni avversarie, grazie alla sua esplosività riusciva a compiere dei balzi prodigiosi che gli permettevano di arrivare sui palloni più angolati e insidiosi! Julio Cesar destava nello spettatore la sensazione di sapere già quale direzione avrebbe seguito la palla ancor prima che venisse calciata verso la sua porta, abilità, questa, che faceva di lui un eccezionale para rigori! Agile e reattivo tra i pali, sicuro e tempestivo nelle uscite, sapeva opporsi in modo straordinario ai tiri ravvicinati anche in rapida successione.

Dal Flamengo alla Seleçao

Se la storia di Giulio Cesare si era chiusa tragicamente alle Idi di Marzo del 44 a.C., quella del suo omonimo comincia in Brasile agli albori del 21esimo secolo, quando Julio Cesar diviene il portiere titolare del Flamengo… Di lì in avanti, trionfi di ogni genere per il giovanotto nato a Duque de Caixas: 4 campionati carioca col Mengão ed una Copa America con la Seleçao nel 2004l’anno in cui il mondo e soprattutto l’Inter si accorgono di lui

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Dal Chievo all’Inter

Così, nel gennaio 2005, Julio Cesar attraversa l’Oceano e sbarca in Italia: è l’Inter ad acquistarne il cartellino, ma il Chievo a tesserarlo per raggiunto limite di extracomunitari in casa nerazzurra. A Verona, l’ex Flamengo non scende mai in campo, ma ha la possibilità di ambientarsi ed imparare da un veterano del calibro di Marchegiani.

Fino al Triplete!

All’Inter Julio Cesar si ritrova davanti un totem come Toldo, ma non impiegherà molto a conquistare una maglia da titolare: è Roberto Mancini a lanciarlo, Josè Mourinho a consacrarlo come il portiere più forte al mondo nell’indimenticabile annata delTriplete nerazzurro

Un autentico miracolo quello compiuto dall’estremo difensore brasiliano al Camp Nou sul mancino a giro di Messi: una parata irreale, che soltanto lui poteva tradurre in realtà! Un intervento che di fatto permise all’Inter di staccare il pass per la finale di Madrid! Ed anche al Bernabeu, nella notte di Milito, Julio si conferma una volta di più l’Acchiappasogni, volando ad acciuffare con la mano di richiamo un sinistro velenoso di Robben, diretto nel sette! 

Sembra quasi che la mano di Julio giunga sino in cielo a toccare quella di Dio come nel Giudizio Universale di Michelangelo. Poesia in movimento!

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