Amarcord
Juve, da Sivori a Del Piero, passando per Platini e Baggio: il Derby d’Italia è roba da 10!
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2 anni agoon
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Redazionell Derby d’Italia è roba da numeri 10, affare di pochi, questione riservata agli artisti del pallone. La storia delle sfide tra Juventus e Inter è come una galleria d’arte nella quale sono esposti i capolavori indelebili di maestri del calibro di Sivori, Platini, Baggio e Del Piero.
È il 24 aprile 1960 quando Omar Sivori si fa beffe dell’Inter alla sua maniera con due gol irriverenti e geniali: il numero 10 bianconero porta palla al limite dell’area avversaria, la cede a un compagno, che prontamente gliela restituisce, alzando un campanile sul quale s’avventa per primo El Cabezòn, in anticipo sul portiere in uscita. Goool!
Il pallone, toccato di sinistro da Omar, s’impenna per poi ricadere oltre la linea di porta. 18 dicembre 1983, al Comunale di Torino arriva l’Inter di Gigi Radice e Michel Platini si esalta: Boniek avanza palla al piede e serve Penzo, che di testa, spizza il pallone allungandone la traiettoria in favore dell’accorrente Michel, che dal nulla s’inventa un diagonale volante sul quale Zenga non può arrivare.
Nell’aprile del 1992, San Siro fa da cornice alla doppietta di un immenso Roberto Baggio, che dopo aver aperto le marcature su rigore, concede il bis al termine di un’azione da manuale del calcio: il Divin Codino parte dalla propria metà campo e giunge indisturbato al limite dell’area nerazzurra, chiede l’uno-due al compagno di squadra Pierluigi Casiraghi e lo ottiene, il pallone gli ritorna tra i piedi e lui lo accarezza due volte col suo destro di velluto prima di indirizzarlo nell’angolino basso alla sinistra dell’incolpevole Zenga. Chapeau Roby!
Come dimenticare, infine, la linguaccia di Alex Del Piero in quell’Inter-Juve del 12 febbraio 2006: è il 25esimo del secondo tempo, quando Fabio Capello decide che è finalmente arrivato il momento di Del Piero e mancano poco più di 5′ al triplice fischio quando Nedved si procura un calcio di punizione dal limite; il numero 10 sistema il pallone sul punto di battuta, una breve rincorsa, il tiro e il pallone nel sette, lì dove Julio Cesar non può neanche pensare di arrivare. È il gol della vittoria, una vittoria griffata Del Piero.
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