Amarcord
Juve-Napoli, Careca: “Il mio pronostico? Vinciamo noi”
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12 anni agoon
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RedazioneLui, il mito: Antonio Careca. Che bello ritrovarlo in città, in quella che una volta è stata la sua casa: sorridente e sereno, nonostante la giornata piovosa. E vedere il brasiliano accompagnare assieme a Ciro Ferrara la coppa della Champions League è un’emozione ancora più grande. Il trofeo con le orecchie sta benissimo tra le mani di Antonio Careca, idolo di due generazioni dei tifosi azzurri, ma anche i più giovani, che non lo hanno visto giocare, lo conoscono benissimo. Con la sua samba, fu uno dei primi giocatori a serializzare esultanze strane. E non volendo lui nella sua giornata a braccetto con la Champions ha pure spiegato il perché di quel balletto così carismatico: Mi concentravo pensando alla samba, e mi piaceva giocare al ritmo di questo ballo, perché la gente si sarebbe divertita, ha detto in uno dei passaggi dell’intervista concessa al quotidiano “Roma“.
Non li dimostra per nulla i suoi 52 anni: elegante, in forma (nonostante lui dice che pesa quasi 90 chili), Careca sembra pronto a farsi una bella partitella, e i tifosi del Napoli scommettono che riuscirebbe pure a fare un paio di gol, magari senza correre troppo. Il tempo dei dribbling è finito, ma di certo non la grinta da campione: Io di gol ne facevo scherza ma ero giovane, ora non so se ci riuscirei. Però che bello fa il gesto del serpente con la mano mi infilavo tra 3 o 4 avversari, poi tiro e sentivo il boato. Che felicità per me. Un campione genuino, per il quale il tempo si è fermato: chi meglio di lui per testimoniare il calcio dei fenomeni che è passato anche da queste parti. Paragoni? Careca non si nega, ma quando gli si chiede se è meglio lui o Cavani risponde: Ma io direi che Cavani è più forte di me… sapete, ho 52 anni, peso quasi 90 chili, cammino un po’ storto..., scherza il super bomber, che così lascia intendere senza rispondere direttamente.
Careca, lei con Maradona rappresenta il Napoli più forte di sempre. Eppure questa coppa vi ha visto eliminati troppo presto…
“Giocare la Coppa dei Campioni, anche se siamo usciti subito, è stata un’esperienza bella e importante. Purtroppo nel primo anno abbiamo preso subito il Real Madrid, che era già candidato a vincere il torneo ancora prima di cominciare. Il Napoli mi ha dato questa opportunità, avevamo appena vinto lo scudetto e nonostante non abbiamo vinto, siamo orgogliosi perché abbiamo fatto di tutto per andare avanti. Nonostante questa delusione è rimasta per me un’esperienza molto positiva“.
Ma tra Messi, Cristiano Ronaldo e Maradona. Careca dove lo mettiamo?
“Loro fanno grandissime cose in un calcio diverso. Se li avessimo affrontati anche noi ci saremmo divertiti, ma non so fare un paragone. Il calcio è cambiato, questi giocatori di oggi sono molto forti, ma lo eravamo anche noi. Purtroppo il tempo crea delle epoche diverse, ed ogni generazione ha i suoi campioni. Maradona è Maradona, lo sapete. Ma come posso ignorare le qualità di Messi e Cristiano Ronaldo? Io ero fortunato a giocare con Diego, ci siamo divertiti tanto con il Napoli.
Guarderà Juventus-Napoli? Secondo lei chi vince?
Grandissima partita, lo è sempre stata e lo sarà di nuovo. La seguirò sicuramente, anche se non credo di essere ancora in Italia. La Juventus è molto forte, forse più di tutti, ma il Napoli è una squadra che mi sorprende, ogni volta che la vedo mi sembra migliore di prima. In due o tre anni gli azzurri hanno fatto cose eccezionali, sono bravi tutti. E poi Cavani è un grande bomber. Noi con la Juve vincevamo spesso, ma che sofferenza. So bene che sarà dura, però che bello se il Napoli vincesse, mi farebbe felice. Il mio risultato è 1-0 per noi. Basterebbe un gol, sarei felice.
Però Mazzarri si lamenta che c’è poco tempo per preparare la gara a causa dei nazionali, che ne pensa?
“Fare la nazionale è sempre una grande soddisfazione. Anche ai miei tempi c’erano questi problemi, e rientravamo uno o due giorni prima di giocare contro grandi squadre. Da parte mia, quando giocavo con la nazionale, rientravo e dovevo sfidare subito il Milan o l’Inter, ad esempio, mi concentravo con la samba, e cercavo di fare in campo un gioco con lo stesso ritmo della danza, per divertire il pubblico e fare spettacolo. Si sa che i grandi giocatori hanno le nazionali, bisogna accettare queste regole. Per i sudamericani è molto importante giocare per il loro paese. Però il Napoli ne ha di più della Juventus, questo non lo favorisce“.
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