Amarcord
Juve: Tre schiaffi che devono servire
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12 anni agoon
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RedazioneDopo 49 risultati utili consecutivi, la Juve ha perso la sua imbattitbilità in campionato. E lo ha fatto nel modo più crudele: in casa, prendendone tre dalla rivale per eccellenza, che in un solo colpo (anzi tre!) si è portata ad una sola lunghezza proprio dai bianconeri, facendogli perdere un pò di quella montagna di sicureza accumulata da una anno a questa parte.
Sabato sera i bianconeri sono stati sorpresi e messi in difficoltà dal modulo “spensierato” e dall’aggressività dell squadra di quello che se non “Special Two”, a Milano sta diventando il “figlio adottivo” dell’indimenticato Josè.
Mai come contro i nerazzurri la Juve è apparsa imprecisa e frettolosa, a tratti nervosa a causa dell’atteggiamento dell’Inter. Ancora una volta si sono viste le solite difficoltà in zona offensiva degli avanti bianconeri, questa volta frustrate dall’opposta efficacia degli avversari.
Come sempre giornalisti e giornali hanno sprecato fiumi di parole e d’inchiostro a sottolineare la mancanza dell’ormai “nauseante” Top Player: Bendtner è un buon giocatore che può tornare utile, ma non è quello che può sostituire Vucinic nè quello che può risolverti partite così complesse.
Diciamoci la verità e guardiamo in faccia la realtà: il problema principale della Juve non è l’attaccante. Va bene, le lacune ci sono, ma anche l’anno scorso in avanti i bianconeri non avevano una stella eppure hanno vinto e convinto ugualmente.
Il vero vuoto i bianconeri ce l’hanno in panchina. Sabato Stramaccioni ha preparato e vinto la partita presentando una squadra prima “insolente” e poi capace a sfruttare, con l’inserimento di Guarin, la perdita di lucidità dei bianconeri.
La Juve invece a bordo campo aveva Alessio, bravo e diligente, ma pur sempre un burattino. Non aveva Antonio Conte, l’uomo che ha creato questa squadra, in grado di spronarla negli spogliatoi e addirittura di guidarla nelle singole azioni.
I bianconeri hanno bisogno di ritrovare la fame del suo condottiero, quella dell’anno scorso insomma. Raramente quest’anno l’hanno messa in mostra: il primo tempo con la Roma e i primi 15′ minuti proprio con l’Inter.
Nelle altre occasioni gli uomini di Conte sono stati quasi sempre padroni della partita, soffrendo però qualcosa di troppo (vedi Siena e Bologna).
Ad attendere la Juve, ora c’è un filotto niente male: dopo il Pescara in trasferta, toccherà a Lazio in casa, Milan fuori e derby col Toro, inframezzati dalle gare di Champions con Nordsjaelland e Chelsea.
A Vinovo faranno bene a capire che i tre schiaffi di sabato DOVRANNO solo fare bene; dovranno servire a riaccendere la fame della passata stagione, dovranno riportare concentrazione ed attenzione al massimo.
Mercoledì in ballo c’è una stagione, la Juve dovrà tornare a ballare. Per tutti i 90 minuti però.
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