Nelle parole di Angelo Alessio e Massimo Carrera durante la conferenza stampa a Vinovo del pre-partita di Atalanta – Juventus in programma mercoledì 8 maggio alle 20:45, oltre alla soddisfazione per lo scudetto conquistato, emerge un altro bel record da battere, quello dei punti conquistato da Fabio Capello e rimasto tuttora inalterato.
Nonostante lo Scudetto già conquistato, i bianconeri intendono giocarsi al massimo anche le restanti partite, per puntare al record di Capello. “Sicuramente il mister darà spazio ai giocatori che non hanno avuto tante possibilità, – ha detto Carrera – ma che sono stati utilissimi per la conquista dello Scudetto. E’ normale che mancano tre partite, arriviamo da otto vittorie consecutive, quindi non sarà facile ma noi andiamo sempre in campo per vincere, come abbiamo fatto domenica contro il Palermo. Quindi ce la giocheremo fino alla fine. Il time-out non so quanto possa essere utile. Ci sono già tanti tempi morti, con punizioni, falli laterali, quindi non penso che sia molto utile”.
Gli fa subito eco Alessio: “L’obiettivo è questo, di vincere tutte e tre le partite e di battere il record di Capello. E di finire bene questa stagione trionfante da parte nostra”.
Per riuscirci sarà determinante tenere alto il livello delle motivazioni della squadra. “Si cerca di fargli capire che dopo due Scudetti consecutivi vinti – difficilissimo, perchè vincere è facile, ma rivincere è sempre difficile riuscire a centrare altri traguardi sarebbe importante per un gruppo di uomini che ha fatto delle cose grandissime in questi due anni. Quindi potrebbero entrare ancora di più nella storia e se lo meritano”.
Sia Alessio che Carrera hanno quindi sottolineato come i successi della squadra siano il frutto del lavoro d’equipe scrupoloso da parte di tutti i componenti dello staff. “Per quanto mi riguarda – ha detto Alessio – questo è il terzo anno che lavoro con Antonio e sono stati tre anni ottimi: una promozione con il Siena, due campionato vinti e una Supercoppa. Antonio è un vincente, un leader assoluto di questa squadra. Non mi interessa intraprendere una carriera ma rimango fedele ad Antonio e credo che anche lui sia contento del mio contributo”.
“Penso che abbia detto tutto lui, – ha ribadito poi Carrera – siamo uno staff unito, abbiamo avuto la fortuna di giocare tutti e tre nella Juventus, anche assieme, quindi sappiamo cosa significa la mentalità vincente, i sacrifici per vincere, quindi penso che uno staff unito così è anche un mattone per poi riuscire a portare la squadra a esprimersi a certi livelli. Il merito è tutto di Antonio perchè si è rivelato un grandissimo allenatore, ha carisma, personalità, è forte, quindi siamo contenti di stare con lui”.
Entrambi i collaboratori hanno infine parlato della loro esperienza in panchina quando Conte era squalificato. “Ho fatto poche partite come primo allenatore. – ha detto Carrera – Sul fatto dell’imbattibilità, ripeto, siamo stati, tra virgolette, anche fortunati, perchè all’inizio non abbiamo fatto delle grandi partite. Ci sono state due-tre partite in cui abbiamo rischiato anche di perdere e quindi quella è solo una battuta. Fa piacere però ho allenato poco, non ho allenato perchè la squadra durante la settimana era preparata da Antonio, quindi io cercavo solo di portare i suoi concetti e cercavo di portare quello che si faceva durante la settimana”.
“Quindi se c’è uno imbattuto è Antonio, – ha sottolineato – come ha fatto l’anno scorso in tutto il campionato. Il merito è suo. Per quanto riguarda gli specialisti, quella è una cosa interessante perchè ognuno con le sue esperienze può aiutare i giocatori a cercare di migliorarsi sempre e a cercare di sbagliare il meno possibile con degli accorgimenti che magari un allenatore non riuscirebbe a dare. E’ normale che anche noi quando facciamo le cose con i reparti, il concetto è quello che ci dà Antonio, quindi alleniamo secondo il suo concetto il modo di stare in campo”.
Dello stesso tenore le parole di Alessio: “I primi due mesi ero squalificato, quindi sono stato con Antonio e Antonio ha sofferto, come ho sofferto io in quei mesi. Gli mancava la panchina, – ha spiegato – si vedeva che gli mancava la panchina, era un leone in gabbia. Proprio per questo, il modo di preparare la partita durante la settimana era ancora più meticoloso, ancora più puntiglioso, determinato, far ripetere tante volte alcuni concetti, alcune situazioni tattiche, proprio per preparare la squadra a giocare a memoria la partita successiva. Il momento più bello per me è stato sicuramente la prima partita con il Napoli, partita difficilissima, che sentivamo tantissimo e siamo riusciti a vincerla. La prima in cui io ero in panchina, fisicamente, però, come ho detto prima, tutte le indicazioni, tutta la preparazione di questa gara e di tutte le gare, è sempre stata di Antonio, con maggiore rabbia rispetto al solito”.
Sul futuro di Conte, invece, nessuno si sbilancia: “Al 110% non ha parlato ancora con il presidente e con Marotta, – ha rivelato Carrera – quindi anche le considerazioni che sono state fatte oggi sui giornali penso che siano considerazioni fatte soprattutto da giornalisti. Di questo siamo sicuri”
“Antonio è un vincente – ha aggiunto Alessio – e credo che abbia detto che per migliorarci, per continuare a vincere, bisogna continuare a lavorare e nello stesso tempo a migliorarsi. E quindi vedremo quello che sarà il suo pensiero a breve”. Nessuna indicazione invece, sulla formazione anti-Atalanta: “Non la sapiamo nemmeno noi”, ha scherzato Carrera.