Amarcord
L’enigma del Faraone, parte II. Inzaghi punta su di lui, ma solo se…
Published
10 anni agoon
By
RedazioneDoveva essere la sua (enensima) prova del nove. E, invece, Stephan El Shaarawy non sembra certo aver iniziato nel migliore dei modi la stagione della sua definitiva consacrazione. Tolta un’ottima prova contro la Lazio e qualche spiraglio di luce visto contro il Chievo, il piccolo Faraone non sembra aver ancora trovato la marcia giusta per ripartire.
Pronti via, e i soliti malanni fisici ne hanno frenato sul nascere le buone intenzioni. Un problema che -ormai è chiaro- esula dall’aspetto puramente atletico e sfocia in una deriva psicologica che, se non corretta subito, rischia di vanificare l’immenso talento a disposizine dell’azzurro.
Anche (e soprattutto) per Stephan vale infatti l’addizione “testa + talento = campione”. Ed è proprio sulla testa del giocatore che Pippo Inzaghi vuole lavorare per regalare al Milan la maturazione di un campione che, fino a questo momento, ha solo lasciato intravedere il suo enorme potenziale.
Ma non c’è solo l’aspetto fisico a preoccupare il tecnico che, al momento, sembrerebbe più orientato a puntare su altri giocatori per lo schieramento offensivo.
Nelle idee di Inzaghi infatti, il Faraone troverà una continuità sul campo solo se riuscirà nell’ordine a:
1) mettersi a disposizione della squadra, inserendosi al meglio nel progetto tattico. Che, ad oggi, lo vede esterno di sinistra nel 4-3-3 o nel 4-2-3-1 a seconda della formazione iniziale
2) rimettersi in gioco totalemente, azzerando quanto fatto finora. Sia in positivo (ricordiamo i sei mesi strepitosi del 2012), sia in negativo, cancellando l’annus horribilis 2013-14.
3) risolvere i guai di natura fisica e psicologica, accettando magari l’aiuto di uno specialista.
4) accettare la concorrenza dei compagni e non patirne la fama, come è invece stato con Balotelli che, nell’anno e mezzo di Milan, ha eclissato la stella del 92.
5) ritrovare la voglia e la grinta che aveva nel pre-campionato, lasciandosi alle spalle il mese difficile appena trascorso.
Un lavoro duro, che El Shaarawy dovrà fare soprattutto su (e con) se stesso, dimostrando a tutti di avere, nonostante tutto, una radiosa carriera davanti. Del resto, il tempo è ancora dalla sua parte. E anche Inzaghi che, dopo aver fatto resuscitare Honda, proverà a risolvere anche l’enigma del Faraone…
You may like
26 LUGLIO 2006, INTER CAMPIONE D’ITALIA: ASSEGNATO LO SCUDETTO 2005-06
18 LUGLIO 1942, NASCE GIACINTO FACCHETTI
4 LUGLIO 2006, ITALIA IN FINALE: GROSSO E DEL PIERO STENDONO LA GERMANIA
26 GIUGNO 2006, TOTTI DECIDE DAL DISCHETTO
Milan, Donnarumma sarebbe rimasto?
19 GIUGNO 1938, BIS DELL’ITALIA: SECONDA COPPA DEL MONDO