Amarcord
Lo United dei Busby Babes
Fu così che gruppo di giovani di belle speranze diventò una squadra leggendaria, capace di vincere tutto…

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3 ore agoon

Lo United dei Busby Babes
Il Manchester United dei Busby Babes rappresenta una delle storie più affascinanti e tragiche nella storia del calcio.
Un gruppo di giovani talenti, forgiati dalla visione innovativa di Matt Busby, che negli anni ‘50 portarono il club ai vertici del calcio
inglese, prima che il tragico disastro aereo di Monaco del 1958 spezzasse un sogno destinato a diventare leggenda.
Le origini dei Busby Babes
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il calcio inglese aveva bisogno di una rinascita, e Matt Busby, nominato allenatore del Manchester United nel 1945, aveva un’idea chiara:
costruire una squadra di giovani talenti cresciuti nel settore giovanile del club. Questo andava controcorrente rispetto alla politica delle altre squadre, che preferivano acquistare giocatori già affermati.
Fu così che, con il supporto del suo assistente Jimmy Murphy, Busby diede vita ai Busby Babes, una squadra giovane, talentuosa e votata all’attacco.
Il nome fu coniato dalla stampa inglese per sottolineare l’età media molto bassa della squadra, che girava intorno ai 22 anni.
L’ascesa e il dominio in Inghilterra
Negli anni ‘50, i Busby Babes divennero una forza dominante nel calcio inglese. Guidati da talenti straordinari come Duncan Edwards,
Tommy Taylor, Roger Byrne, Eddie Colman e Bobby Charlton, vinsero la First Division (l’attuale Premier League) nel 1955-56 e nel 1956-57, mostrando un calcio offensivo e spettacolare.
Oltre al successo in patria, il Manchester United fu anche il primo club inglese a partecipare alla Coppa dei Campioni, la moderna Champions League, nel 1956.
Nonostante le critiche della Federazione inglese, che all’epoca considerava il torneo meno importante del campionato nazionale,
Busby e i suoi ragazzi si imposero anche in Europa, raggiungendo le semifinali nella stagione 1956-57.
Il disastro di Monaco: la tragedia che cambiò tutto
L’incubo arrivò il 6 febbraio 1958. Dopo una partita di Coppa dei Campioni contro la Stella Rossa di Belgrado, il volo che riportava il
Manchester United a casa fece scalo a Monaco di Baviera per rifornimento. A causa delle condizioni meteorologiche avverse, l’aereo fallì due tentativi di decollo e si schiantò al terzo.
La tragedia costò la vita a 23 persone, tra cui otto giocatori del Manchester United:
- Duncan Edwards (considerato uno dei più grandi talenti della storia del calcio)
- Tommy Taylor
- Roger Byrne
- Eddie Colman
- Mark Jones
- David Pegg
- Geoff Bent
- Liam Whelan
L’allenatore Matt Busby sopravvisse miracolosamente, così come Bobby Charlton, che in seguito sarebbe diventato una leggenda del calcio mondiale.
La ricostruzione e l’eredità dei Busby Babes
Dopo il disastro di Monaco, sembrava impossibile che il Manchester United potesse riprendersi.
Ma grazie alla guida di Jimmy Murphy, che prese temporaneamente il posto di Busby, il club riuscì incredibilmente a raggiungere la finale della FA Cup nel 1958, anche se venne sconfitto dal Bolton.
Busby, una volta ripresosi, ricostruì la squadra attorno ai superstiti, tra cui Bobby Charlton, Bill Foulkes e Harry Gregg, e inserì nuovi talenti come George Best e Denis Law.
Nel 1968, dieci anni dopo la tragedia, il Manchester United vinse finalmente la Coppa dei Campioni, battendo il Benfica in finale.
Fu il trionfo dello spirito dei Busby Babes, un omaggio a quei giovani che non ebbero la possibilità di realizzare il loro sogno.
Conclusione: una storia di dolore e speranza
I Busby Babes non furono solo una squadra di calcio, ma un simbolo di speranza, innovazione e passione per il gioco.
Il loro ricordo è ancora vivo tra i tifosi dello United, e ogni anno il club commemora il 6 febbraio con una cerimonia in memoria delle vittime.
Quella generazione avrebbe potuto dominare il calcio per un decennio, ma il destino ha scritto una storia diversa.
Tuttavia, il loro spirito vive ancora nel Manchester United di oggi, un club che non ha mai smesso di credere nei giovani, proprio come voleva Matt Busby.