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Amarcord

Maledetta nostalgia di Andrea Pirlo

Come ogni pittore che si rispetti, anche il Leonardo del calcio dipingeva i suoi capolavori facendo ricorso a tecniche diverse, ma tutte egualmente efficaci.

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Maledetta nostalgia di Andrea Pirlo

A giro sopra la barriera, di potenza o con la maledetta, il risultato finale era sempre il medesimo: pallone in fondo al sacco e portiere avversario che allarga le braccia sconsolato.

Andrea Pirlo e i calci di punizione: quando il pallone diventa arte.

Come ogni pittore che si rispetti, anche il Leonardo del calcio dipingeva i suoi capolavori facendo ricorso a tecniche diverse, ma tutte egualmente efficaci.

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Il Maestro del piazzato


Il maestro del piazzato inaugura la sua personale galleria di opere d’arte in bianconero nella gara interna tra Juve e Catania:

un rasoterra di interno piede che passa tra le gambe del muro etneo e s’insacca nell’angolino.

Per il bis bisogna attendere la prima giornata del campionato successivo, la vittima sacrificale di turno stavolta è il Parma:

il destro di Pirlo buca la barriera ducale, Mirante blocca il pallone, ma quando ormai ha ampiamente varcato la linea.

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Ma il meglio deve ancora arrivare… Contro la maledetta c’è poco da fare, si salvi chi può!

A giro o Maledetta

Il mago con il numero 21 sulle spalle si ripete a Siena, stesso copione: palla a pelo d’erba che si fa strada tra una selva di gambe e termina in rete.

Stesso modus operandi anche contro la Roma di Zeman. Diversa invece la soluzione adottata per battere Consigli in Juventus-Atalanta: destro a giro all’incrocio dei pali, una delizia.

Per castigare il Parma anche al ritorno Andrea opta per una maledetta, corretta da una provvidenziale deviazione del muro gialloblù: per la serie, la fortuna aiuta gli audaci.

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E arriviamo così alla stagione 2013/2014, che vede Pirlo aprire le danze di nuovo contro il Catania, con un interno tagliato sul primo palo.

Le ultime perle

La maledetta torna di moda nel big match contro il Napoli. Poi, il Mozart juventino infligge al Milan il più doloroso dei gol dell’ex, scavalcando la barriera con un tocco liftato che coglie Abbiati di sorpresa.

Il Maestro regalerà ancora tre perle ai suoi tifosi, una contro il Genoa in campionato e due in Europa League contro Fiorentina e Lione. 

Gli ultimi capolavori, anche quelli indelebili, arrivano nella stagione 2014/15: prima la pennellata che sblocca la sfida di ritorno

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con l’Olympiacos nella fase a gironi della Champions League. Infine, la parabola velenosa nel derby col Toro in campionato.

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