Amarcord
Marchetti, a Cagliari dalle stelle alle stalle: Ero diventato da protagonista a nessuno, a momenti manco la roba per cambiarmi arrivava
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12 anni agoon
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RedazioneIn esclusiva per la trasmissione “I Signori del Calcio” su Sky Sport (in onda domani sera alle 23,30), ha parlato il portiere della Lazio, Federico Marchetti. Un’intervista che spazia dalla sua esperienza dolceamara al Cagliari, alla partecipazione ai Mondiali in Sudafrica del 2010 con la Nazionale, fino all’attuale esperienza come numero uno biancoceleste.
Federico, raccontaci dell’esperienza a Cagliari, dove nel giro di un anno sei passato da titolare inamovibile e ottimo prospetto per la Nazionale, ad escluso dalla rosaa causa di alcune divergenze avute con il presidente Massimo Cellino.
“Finisce il Mondiale, vado in vacanza, faccio unintervista a Ibiza e mi chiedono se fosse vero che la Sampdoria mi aveva cercato. E io rispondo tranquillamente: Sì, ce stato un interessamento, non è andata a buon fine – e ho aggiunto, ma più per ridere col giornalista Costavo troppo. Sono rimato a Cagliari, qui sto bene. E aggiungo ancora: Mi sarebbe comunque piaciuta lavventura alla Sampdoria, giocare la Champions è il sogno di qualsiasi giocatore. Sarebbe stata una bella esperienza. Sarebbe, non è. Da lì uscì che in unintervista Marchetti aveva detto di voler andare via da Cagliari e niente, rimango fuori rosa, nessuno mi comunica nulla, dalloggi al domani non faccio manco gli allenamenti con la squadra, faccio tutto il mese e mezzo fuori rosa e aspetto lultimo giorno di mercato sperando si sblocchi la situazione, magari con una chiamata. Cera la Roma che cercava un portiere e altre due situazioni allestero, però rimane tutto fermo e a Cagliari la situazione non si sblocca. Tornando indietro, secondo me lintervista non è stato il motivo di questa situazione, sotto cera dellaltro, mi sono fatto delle idee però sono pareri che mi tengo personalmente, anche perché andrei a toccare cose forse che è meglio tenersi per se”.
Che ricordi hai dell’esperienza fatta al Mondial in Sudafrica nel 2010?
“Era successo tutto insieme, lesordio in Serie A lanno prima, la Nazionale. Più che gustarmi il momento su cose che avevo ottenuto con le mie mani, perché nessuno mi ha mai regalato niente, lho vissuta come una cosa che non mi riguardava, a un certo punto mi sono sentito non allaltezza di quello che mi stava succedendo. Parlo della seconda annata a Cagliari da ottobre-novembre in poi. Infatti ho avuto degli infortuni, tutte cose che capitano quando mentalmente uno non è sereno. E poi sono arrivato al Mondiale non spensierato come sono io normalmente, ma mi portavo dietro questa situazione da 5-6 mesi. La mia famiglia sapeva quello che stavo vivendo e che non ero più contento di come affrontavo il quotidiano. Poi cè stato il Mondiale e lì, forse vissuto con il Marchetti di adesso o il Marchetti normale, magari avrei potuto fare di più, ma è sempre con i se e con i ma, e quindi starne a parlare adesso è abbastanza banale”.
Ora sei alla Lazio: che obiettivi vi siete posti per questa stagione?
“Siamo da posizioni alte e penso che ce la possiamo giocare con tutti, però per parlare di Scudetto o vittoria di competizioni importanti credo serva uno scatto importante sia mentale che di squadra e di società”.
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