Amarcord
Marco Rossi: “Nessuna sudditanza in Genoa-Siena”
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12 anni agoon
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RedazioneE’ passato più d’un anno da quell’apriel del 2012, Genoa-Siena venne interrotta da un manipolo di tifosi che invasero i distinti pretendendo che i giocatori si togliessero le maglie. Marco Rossi era in campo e fu uno dei primi a togliersela per far rientrare l’emergenza: “Non c’è stata alcuna sudditanza psicologica dei giocatori nei confronti degli ultrà rossoblù” dice il capitano del Grifone durante la seconda udienza del processo a carico di quattro tifosi genoani accusati di violenza privata e violazione delle norme di sicurezza negli impianti sportivi.
Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, pure convocato, non si e’ presentato perche’ impegnato in un cda straordinario della Giochi Preziosi. Il tribunale, che si e’ riservato sulla ammissibilità degli atti provenienti della procura federale relativi sia alla partita incriminata che al procedimento sul calcioscommesse, ha anche avanzato il sospetto di una falsa testimonianza di Marco Rossi a causa delle diverse interpretazioni del giocatore rese alla procura federale sul movimento nel settore distinti. Ipotesi che, come poi sottolineato nel corso dell’udienza, e’ caduta. “Dopo la sospensione della partita andai a parlare con i tifosi sul tunnel, mi dissero che non avevamo onorato la maglia e ne chiesero la consegna. Riferii alla società e all’arbitro la richiesta poi raccolsi le maglie e andai sotto i distinti dove parlai con uno degli imputati: proprio in quel momento sul tabellone apparve il punteggio di Lecce-Lazio. Il Lecce, nostro diretto avversario per la retrocessione, stava perdendo e io dissi ai tifosi che potevamo ancora farcela“. L’udienza è stata aggiornata al 4 giugno con la testimonianza di Preziosi