Amarcord
Marotta: “L’anno scorso noi vittime degli arbitri”
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12 anni agoon
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RedazioneMarotta cerca di smorzare le varie polemiche attorno alla Juventus, soprattutto per quanto riguarda gli errori arbitrali: “Fanno parte del gioco, ci sono stati e ci saranno ancora. Anche i grandi arbitri dell’epoca hanno commesso degli errori. La componente arbitrale – dice il dg bianconero alla Politica nel pallone su Gr Parlamento – valuta non con mezzi tecnologici, e, quindi, l’errore umano è dietro l’angolo. La differenza con quanto accadeva prima, è che adesso con la televisione si può vivisezionare ogni immagine nel dettaglio. Innanzitutto però, bisogna escludere qualsiasi ipotesi di malafede sennò non saremmo neanche qui a parlare. Poi parlare di Juve significa parlare di una società che come tutte le altre squadre ha arbitraggi che magari portanno dei favori e altri al contrario, ma nel lungo periodo gli episodi a favore e a sfavore si bilanciano in qualche modo”.
Marotta è convinto che la Juve, dopo l’imbattibilità di 49 partite termininata sabato sera, ripartirà più forte di prima: “E’ un record eccezionale, siamo già ripartiti da ieri pensando all’impegno di mercoledì di Champions e anche ai prossimi impegni in serie A in cui vogliamo essere assolutamente protagonisti”. Tuttavia, la mancanza di Antonio Conte in panchina è parsa determinante, in particolar modo contro l’Inter, dove la Juventus ha sbagliato tutti i cambi dalla panchina: “Conte è un giovane allenatore – spiega Marotta – che ha inanellato 49 risultati utili consecutivi, ha vinto il campionato, ha vinto la Supercoppa, è arrivato secondo in coppa Italia, quindi è candidato a titolo di miglior giovane allenatore del mondo e questo a volte sfugge ai più. La sua mancanza si sente molto, pesa, e questo dimostra ancora di più come il cammino fatto dalla Juve dopo la sua squalifica sia valido. Avere una squadra senza il proprio allenatore, nonostante la bravura dei suoi assistenti, significa sottrarre forza alla squadra“. Di conseguenza, invoca una riforma della giustizia sportiva: “Credo sia necessaria, a tutela del fatto che le società professionistiche sono società per azioni – ci tiene a sottolineare il dirigente della Juve – e quindi la squalifica di un suo giocatore o dell’allenatore, crea danni ingenti”.
Concludendo l’intervista, Marotta vuole chiudere ogni polemica anche nei confronti di Stramaccioni: “Non ne voglio più parlare perché lungi da me fare polemica, se poi Stramaccioni vuole farla faccia pure, per me la spensieratezza è una virtù e quindi era un apprezzamento per un giovane allenatore. Spensieratezza per il vocabolario Zingarelli – si difende Marotta – che mi sono andato a riguardare, sebbene abbia fatto studi umanistici significa distensione e serenità. Quello che volevo dire io è che lui tra gli allenatori è quello nelle condizioni migliori per guidare una squadra, se poi sono stato frainteso rimango della mia opinione”.
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