Amarcord
Matthaus: Mi piacerebbe poter allenare in Italia
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12 anni agoon
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RedazioneLothar Mattahaus, indimenticato centrocampista dell’Inter dei record di Trapattoni e della nazionale e ora allenatore, si svela in un’intervista esclusiva alla trasmissione di Sky Sport “I Signori del Calcio“, che andrà in onda sabato 12 gennaio.
Matthaus conserva uno splendido ricordo dell’Italia, dove ha vissuto quattro anni indossando la malgia dell’Inter
I quattro anni passati in Italia sono stati i migliori della mia carriera, e non mi riferisco solo alle vittorie. DellItalia mi piacciono la mentalità delle persone, lo stile di vita, la moda, la cucina. L’Italia è un grande paese, magari con qualche problema più accentuato rispetto ad altre nazioni. Mi sono goduto il periodo trascorso a Milano, i risultati sportivi e la vita fuori dal campo sono stati indimenticabili.
All’epoca la Serie A era il migliore campionato del mondo, dove i fuoriclasse venivano a giocare
In quegli anni, i tedeschi giocavano nell’Inter, gli olandesi nel Milan e i sudamericani nel Napoli o nella Roma. Era un periodo in cui tutti i migliori calciatori del mondo giocavano in Italia, la Serie A somigliava a una sorta di campionato Mondiale per club. Ho scelto lItalia perché mi piaceva lidea di misurarmi con i più forti. Nell’Inter eravamo tre tedeschi, mentre prima dellarrivo di Klinsmann i tre stranieri eravamo io, Brehme e Ramon Diaz. Fu un gran periodo e credo che i tifosi conservino un bel ricordo di noi tedeschi.
La gioia più grande di Matthaus fu sicuramente lo Scudetto dei record del 1988/89 con la maglia dell’Inter
Ricordo bene il gol segnato contro il Napoli a San Siro: lo stadio era pieno e quella vittoria ci permise di conquistare lo Scudetto. Fu molto emozionante, il Napoli lanno prima aveva vinto il campionato e si presentava a Milano da secondo in classifica. Avevamo ancora quattro partite da giocare dopo quella ma credo che il regalo più grande per i tifosi fu vincere lo Scudetto contro Maradona in casa nostra. All’inizio non si era messa bene, Careca segnò il gol del vantaggio e latmosfera a San Siro stava iniziando a diventare pesante. Poi pareggiò Nicola Berti e sei, sette minuti prima della fine io segnai la rete decisiva. E un ricordo molto bello, non solo per me ma anche per i tifosi che quel giorno erano allo stadio.
Un ricordo speciale lo dedica all’allenatore di quell’incredibile squadra, Giovanni Trapattoni
Trapattoni è unico, a 73 anni è ancora seduto in panchina! Amo il calcio quanto lui ma non sono così pazzo e spero di non arrivare a 73 anni ancora ad allenare, nonostante non abbia più nulla da dimostrare a nessuno. Tutti conoscono Trapattoni come allenatore e giocatore, ha una famiglia e dei nipotini ai quali dovrebbe dedicarsi per godersi magari gli ultimi trentanni della sua vita in modo diverso. Ha fatto molto per il calcio e tutti hanno un buon ricordo di lui, sconfitte come il recente 6-1 dellIrlanda contro la Germania non fanno bene al suo nome.
A Matthaus piacerebbe allenare un giorno in Italia
E giusto avere speranze e sognare, ma bisogna considerare anche la realtà. In Italia sono stato benissimo ma so anche che è un paese poco aperto agli allenatori stranieri, il mercato è un po chiuso. Mi piacerebbe poter allenare in Italia perché apprezzo lo stile di vita, anche se il calcio italiano non è più il migliore come ventanni fa perché in Europa ci sono paesi economicamente più sani. Però sono convinto che tra me e l’Italia ci sia ancora un buon feeling.