Amarcord
Mazzarri si presenta all’Inter: “L’allenamento è sacro, bisognerà andare a mille”
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12 anni agoon
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RedazioneConferenza stampa di presentazione questa mattina alla Pinetina per Walter Mazzarri, nuovo allenatore dell’Inter che ha parlato in conferenza stampa presentato dal direttore tecnico Marco Branca.
“Dieci anni senza esoneri? Segreti non ne conosco. – ha esordito – Sono un allenatore che ha basato la sua stessa carriera sul rispetto delle regole. I successi partono da lontano, dalla cultura del lavoro, del sacrificio, componenti che per me sono fondamentali quasi quanto l’abilità dei giocatori e degli allenatori”.
“Sono uno che lavora molto sulla tattica, – ha aggiunto il tecnico livornese – che cerca di dare un’impronta alle sue squadra, a volte mi è venuto bene, altre volte meno”.
Poi su quello che sarà il suo lavoro sulla squadra: “Credo che nel calcio attuale – ha dichiarato – al di là dei valori tecnici è fondamentale il lavoro, fisico e mentale, per me l’allenamento è sacro e lo dirò ai giocatori. Per saltare un allenamento bisognerà proprio che si siano le condizioni, altrimenti non lo accetterò e bisognerà andare a mille”.
I giocatori saranno attesi da un ritiro prolungato: “Io e il mio preparatore consideriamo che sia decisivo lavorare quattordici giorni di fila con il doppio allenamento, per abituare subito la squadra alla fatica. – ha spiegato Mazzarri – Quindi abbiamo fatto qualche cambio nel programma estivo della società. Voglio pensare di lavorare sull’autostima, perché quando le negatività si accumulano la stagione finisce peggio e il rischio è che i giocatori ne risentano. Voglio fare una grande preparazione fisica per correre quanto e più degli altri, ma voglio anche dare un’organizzazione che renda sicuri i giocatori e ridare autostima”.
Quindi Mazzarri ha spiegato perché ha deciso di accettare la proposta di Moratti. “Sul tema si sentono delle inesattezze. – ha affermato il nuovo tecnico nerazzurro – La scelta di lasciare Napoli è maturata già nel ritiro estivo quando rifiutai il nuovo contratto, perché pensavo che avrei lasciato Napoli per mancanza di stimoli. Da quel momento in poi, potevo anche rimanere fermo se non fosse arrivata una proposta che avesse offerto grandi stimoli. Ci sono state altre proposte, quella dell’Inter mi è piaciuta in tutto e ho deciso di accettarla. Mi sono sentito pronto per iniziare un nuovo percorso, spero che ora non si cambi versione”.
Sul calciomercato l’allenatore di San Vincenzo non si sbilancia. “L’allenatore deve far rendere i giocatori che gli offre a disposizione. – ha detto – La rosa dell’Inter dell’anno scorso era superiore rispetto ai risultati, e questo senza dire niente a chi c’era prima. Io ho il dovere di valutare tutti i ragazzi che mi saranno messi a disposizione. Dopodiché, in base a quello che dirà il campo, e voglio vedere grande sacrificio in ritiro, farò le valutazioni e riferirò alla società”.
Non manca un accenno all’addio al Napoli: “Sono stati quattro anni bellissimi a Napoli, ma come ogni matrimonio ci può essere un inizio e una fine… Scusate per la battuta infelice, ma non voglio sentire la parola tradimento. Ho fatto bene a Napoli, sono andato via per i motivi già detti, niente polemiche, spero che quella del presidente sia stata solo una battuta”.
E sul rapporto con Moratti dice: “Moratti è un vero signore, ho saputo che anche lui ha avuto una bella impressione di me. Ho detto i miei intendimenti, l’ho visto molto deciso a prendere un tecnico come me, e me lo ha spiegato. Di questo sono contento, penso di sapere fare quello che vuole”.
Si passa a parlare di quelli che per il tecnico di San Vincenzo dovranno essere gli obiettivi per la prossima stagione: “L’Inter, per quello che è successo anche tre anni fa, ha il dovere di tornare competitiva. – ha sottolineato – Il concetto è ampio: intanto i tifosi devono essere orgogliosi di una squadra che non molla, questo è il primo obiettivo. Poi credo che attraverso il gioco verranno i risultati, più ci si avvicina alla perfezione più si fanno risultati. Il tifoso per ora vuole vedere una squadra tosta, che se la giochi con tutti. E che torni a vincere nel proprio stadio, limitando le sconfitte”.
Grazie al suo staff, Mazzarri conta di ambientarsi presto nella nuova realtà. “A parte Giuseppe Baresi, – ha spiegato l’ex tecnico azzurro – che resterà con me perché volto storico dell’Inter che ho voluto per inserirmi al meglio per capire certi aspetti della società, ho portato quelli che mi hanno accompagnato nella mia carriera, dal preparatore atletico Pondrelli, che avevo dalla Primavera del Bologna, e grazie a lui abbiamo avuto pochi cedimenti atletici con le mie squadre; ci sarà anche Nicolò Frustalupi che mi aiuterà nei cambi e nell’organizzazione in campo; io e lui saremo aiutati da Luca Vigiani, mentre Nunzio Papale sarà preparatore dei portieri, lo conosco dai tempi di Acireale. Fuori dal campo, ci saranno osservatori e altre persone”.
Quindi una valutazione sulla rosa attuale dell’Inter: “Certe considerazioni le ho fatte con Branca, Ausilio e Moratti. Poi, l’allenatore non parla di mercato: io relaziono quello che ho in mente e sarà la società a dare spiegazioni. – ha affermato – Io lavoro coi doppi ruoli, voglio 22 giocatori di tiro più 4-5 pronti a subentrare; ma molti giocatori di quelli che verranno a Pinzolo sono convinto che rimarranno”.
C’è anche un chiarimento sul suo approccio con i giovani. “Sarò molto attento, – ha assicurato Mazzarri – siamo in ottica di Fair Play Finanziario e le risorse arrivano anche dal settore giovanile. Con Ausilio ho capito che anche la Primavera giocherà col modulo della prima squadra. Poi, ho le mie priorità, cercherò di seguire altri aspetti del futuro”.
“A me piacciono i giovani, – ha aggiunto – se mi chiedete di fare 50 punti in un campionato potrei fare una squadra di giovanissimi, ma per competere con le squadre più importanti del campionato il discorso è un po’ diverso. Certe valutazioni vanno fatte con cognizione di causa”.
Non manca nemmeno il raffronto con Mourinho: “Non ho mai pensato ai confronti, – ha detto Mazzarri – perché l’allenatore è come un artista, ognuno è a sé stante. Io cerco sempre di essere ottimista e voglio sempre lasciare il mio segno. Con Mourinho da avversari ci può essere stata qualche scaramuccia, ma la stima non manca”.
Quindi sul rapporto con Cassano, che ha già allenato ai tempi della Samp: “Con tutti i giocatori che io ho allenato mantengo un ottimo rapporto. – ha precisato – Con Antonio? L’anno scorso dopo un quarto d’ora, con l’Inter sotto, su una rimessa laterale è venuto a salutarmi. Questo vi dice tutto”.
Su quelle che saranno le scelte tattiche, invece, Mazzarri precisa: “Ho dei meccanismi consolidati che faccio digerire in 15 giorni, la difesa a tre la imposto sempre poi posso cambiare altre cose, passando dal 3-5-1-1 al 3-4-3, a Napoli ho anche impiegato la difesa a quattro. L’importante è che la rosa conosca i codici, senza dover improvvisare. Ho cambiato molto, perché gli altri allenatori mi hanno studiato e ho cercato di essere imprevedibile”.