Milan, e se alla fine non fosse Inzaghi a pagare il mancato accesso alla Champions?

Finisse oggi, il campionato relegeherebbe il Milan al settimo posto, fuori da ogni tipo di palcoscenico europeo. Siamo solo a dicembre, beninteso, ma le premesse di inizio stagione, quando si parlava di una squadra già pronta per la qualificazione alla Champions, sembrano già lontane anni luce.



In attesa che il campo, a fine maggio, dia il verdetto finale sull’ennesima tormentata stagione dei rossoneri, in via Aldo Rossi si comincia a tracciare un primo bilancio della (inizialmente difficile) convivenza tra Adriano Galliani e Barbara Berlusconi nel ruolo di ‘doppio ds’. 



Un rapporto partito non proprio sotto i migliori auspici ma che, nel recente periodo, sembra aver trovato comunque una dimensione di equilibrio. Equilibrio che però, senza il raggiungimento del terzo posto, potrebbe anche essere sovvertito a fine stagione.



Secondo quanto riporta il quotidiano free-press Leggo, a pagare il mancato accesso al preliminare di Champions League non sarebbe il tecnico Pippo Inzaghi, ingaggiato per dare il via ad un progetto ad ampio raggio, quanto piuttosto Adriano Galliani, considerato il deus ex machina di questo Milan. 



Chiaro che, con le scarse risorse economiche a disposizione, nessuno in via Aldo Rossi si aspettava un Milan già competitivo per le prime due piazze della classifica ma, a guardare il lavoro di altri direttori sportivi dotati di un budget ancora più risicato, qualche domanda sul ruolo di Galliani è stata posta. In primis da Barbara Berlusconi, che già un anno fa aveva provato a dare il benservito all’attuale amministratore delegato per sostituirlo con Sean Sogliano, e che -a fine stagione- potrebbe riprovarci: nella sua futura idea di Milan ci sarebbe un grande ex rossonero (presumibilmente uno tra Maldini e Albertini) ad occuparsi di mercato e della gestione dei giovani.



Con tanti saluti al suo attuale compagno d’ufficio…