Amarcord
Milan, il bomber perduto si difende e sogna il riscatto: “Se la squadra funziona, io segno”
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10 anni agoon
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Redazione“Ognuno è libero di dare il proprio giudizio. Ma vorrei chiarire una cosa: io sono sempre stato un giocatore che dipende strettamente dalla squadra. Se la squadra funziona, funziono anch’io. Nessuno nel calcio di oggi può fare il trascinatore da solo. Semplicemente, occorre tempo per tutte le cose”, a parlare, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, è Fernando Torres, che a due giorni dal derby fa il punto della sua avventura al Milan.
“Se una partita finisce senza gol ma hai creato cinque occasioni, è un buon segno. Solo che in alcune partite abbiamo creato meno di quanto potremmo fare. Questo sì che è un problema”, continua lo spagnolo, appena un gol in nove partite giocate.
“La classifica cannonieri? Rimane un mio obiettivo. Il Milan mi ha preso per fare gol e farne più di tutti è il mio lavoro. Altrimenti al mio posto viene un altro. Comunque il gol non è un’ossessione: se vedo un compagno messo meglio, gliela passerò sempre”.
La stracittadina: “Il derby è passione, per chi gioca e chi assiste. Vincerlo è stata la prima cosa che mi hanno chiesto i tifosi in aeroporto ad agosto. Sono partite che durano sei mesi. Dappertutto. Si preparano da sole. Spero di segnare anche in questo. Il grande Milan tornerà perché i grandi giocatori vogliono le grandi squadre e le grandi squadre sono quelle con una grande storia. Berlusconi? Il presidente è incredibile. Adora parlare di calcio. Ci dà molti consigli, ci dice come vede le cose in campo. A noi attaccanti, per esempio, dà indicazioni sui movimenti quando hanno palla i centrocampisti. Per me è una novità assoluta, non avevo mai avuto un presidente così interessato a quanto avviene in campo”.
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