Amarcord
Milan, Pato polemizza: “I trattamenti di MilanLab non hanno funzionato, qui sono guarito”. E non chiude all’Inter
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10 anni agoon
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RedazioneAlexandre Pato, tornato in Brasile dopo la brutta conclusione della sua esperienza al Milan, parla al ‘Corriere della Sera’ non nascondendo di avere nostalgia dell’Italia, ma proseguendo una polemica con il Diavolo iniziata qualche mese fa.
“Mi limito ai fatti, ogni trattamento cui sono stato sottoposto a MilanLab non ha funzionato – la lamentela del Papero –. Soltanto quando sono tornato in Brasile i dottori sono riusciti a farmi recuperare completamente e con calma. Ma mi ero fatto mille domande e non riuscivo a darmi spiegazioni, mi chiedevo cosa stesse succedendo e se il problema fossi io. La mia autostima ne ha risentito, ero ossessionato dai miei infortuni e dal desiderio di recuperarlo. Andare via e tornare in Brasile è stata la scelta migliore, ma non sono un dottore e non mi sognerei mai di muovere accuse specifiche“.
Un commento su Barbara Berlusconi: “Ho sempre tenuto separata la vita personale da quella professionale, prendendomi le mie responsabilità. Sono certo che Barbara farà grandi cose per il Milan, che ribalterà la situazione e a fine campionato sarà in alto. Non è vero che fu lei a bloccare la mia cessione al PSG nel 2012. Quella fu una decisione del presidente Berlusconi, con cui sono ancora in contatto. Era stato proprio lui a portarmi in rossonero“.
E ora c’è il derby: “Chi non vorrebbe giocarlo? E’ la partita più bella del campionato. Sono ancora legatissimo ai colori rossoneri, è il club a cui devo il mio sviluppo. Una sfida all’Inter che ricordo? Quella del 2 aprile 2011, tornavo da un infortunio e segnai due gol. Poi vincemmo per 3-0“. Un successo che sarebbe stato decisivo per lo scudetto di quell’anno.
Infine il mercato. Pato gioca al San Paolo in prestito dal Corinthians, ma vive una curiosa ‘saudade’ al contrario: “Resterò qui fino al termine del 2015, ma mi mancano l’Italia e i miei amici. Fiorentina, Napoli e Inter? Per ora sono solo voci, vedremo più avanti cosa succederà“.
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