Milan, Sacchi e un retroscena su Ancelotti: “Berlusconi non lo voleva, io insistevo. E poi…”

Arrigo Sacchi torna a scrivere per la ‘Gazzetta dello Sport’ e racconta di una sua intuizione che contribuì a fare grande il suo primo Milan, quello che nel 1987-’88 vinse lo scudetto che avrebbe aperto le porte ai trionfi continentali e mondiali nelle stagioni successive.

“Conosco Ancelotti dal 1987, lo volevo al Milan. Berlusconi era scettico, il medico del Milan dopo la visita sentenziò un’invalidità al ginocchio del 20 per cento – ricorda il tecnico di Fusignano –. Il presidente mi disse: ‘Non posso prendere un giocatore con un’invalidità così grave e a Roma dicono che è una sòla‘. Risposi: ‘Mi preoccuperei se l’invalidità fosse nella testa‘. E aggiunsi: ‘Se lo acquista vinciamo il campionato‘. Lo comprò, fu un grande protagonista di quella straordinaria squadra. Poi lavorò con bravura con me come tecnico della Nazionale e dopo alcuni anni si mise in proprio con risultati eccellenti“.

E ora Sacchi, che nel corso della sua carriera ha guidato anche l’Atletico Madrid, è andato a visitare il suo vecchio allievo nella capitale spagnola: “Per me ritornare a Madrid significava ritrovare tanti amici. Sono partito giovedì, Carlo è venuto all’aeroporto e mi ha portato subito a visitare la Ciudad Deportiva. L’allenamento è stato breve, avevano giocato anche il martedì. Ma c’è stato molto impegno. Le giocate sono state rapide e la partitella a due tocchi“.

C’è stato anche spazio per un dialogo con Sergio Ramos, a proposito di calciomercato: “Mi ha detto: ‘Voglio rinnovare ma Florentino mi vuole dare meno, cosa pensa?’. Ho risposto: ‘Tu devi rimanere, pensa a Kakà e a Shevchenko che stavano bene al Milan e per i soldi sono andati via accorciandosi la carriera. Tu qui stai bene e devi rimanere‘. Gli ho ricordato inoltre che per convincere Florentino a comprarlo gli avevo garantito che sarebbe stato il nuovo Maldini“.