Amarcord
Palermo, Miccoli in lacrime: “Chiedo scusa alla città, alla signora Falcone e alla mia famiglia, ho la coscienza pulita”
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11 anni agoon
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RedazioneConferenza stampa di spiegazioni per Miccoli. Il centravanti, al centro di mille polemiche, ha voluto precisare alcuni fatti: “Per me è un giorno importante. Dopo quello che è successo, sono tre giorni che non riesco a dormire. Sono uscite cose che, aldilà delle mie generosità in questi sei anni, con la partita che ho fatto assieme ai magistrati per la morte di Falconbe. Sono qui a chiedere scusa alla città di Palermo, alla mia famiglia che mi ha fatto crescere in un contesto di valori e di rispetto. Sono vent’anni che faccio questo mestiere. sono un padre di famiglia…(si mette a piangere, ndr). Sono un calciatore, non un mafioso. Sono contrario alla mafia. Ho cercato in questi sei anni qui di essere spontaneamente amico con tutti, senza avere nemici. Sono venuto qua per chiedere perdono e spero oggi o più in la che mi venga data la possibilità di farre parte di associazioni della signora Falcone”.
Sulle parole di Buffon e sul suo futuro da calciatore.
“Ringrazio Buffon per il giudizio importante perchè mi conosce bene3. per il lavoro non ho paura, prenderò tutto con la massima serietà, con calma. Il resto viene in secondo piano”.
Un appello ai giovani per non cadere in amicizie pericolose?
“Voglio diventare un testimonial positivo. Se, e se, sono colpevole, in questi sei anni ho sbagliato a non essere stato solo Miccoli capitano del Palermo, ma Fabrizio. Ho frequentato tantissime persone, non ho mai detto niente, mi venivano a suonare a casa perchè la gente non riusciva a pagare le bollette. Volevo essere uno di voi. Mi rendo conto che ho sbagliato. Conta la propria coscienza. E io con quella sono a posto. E lo sarò ancora di più quando dimostrerò che non sono un mafioso, ma sono contro la mafia. Spero di dimostrarlo con i fatti”.
Sulla parola “sbirro” utilizzata nelle intercettazioni?
“Per chi conosce o segue il Palermo, sa che il suo campo d’allenamento è un campo militare, dove è quasi impossibile entrare. Il figlio della mmia tata, che è un poliziotto, mi ha chiesto una volta di farlo assistere gli allenamenti della squadra. Non avevo nulla da nascondere quando l’ho pronunciato. Non voglio parlare di quello che ho fatto”.
Sui rapporti con il presidente Zamparini?
“Ho parlato con lui. Mi spiace per come è finita. Mi spiace solo che quest’anno non ci siamo parlati tanto, è lunica cosa che posso rimproverargli. Ma posso solo ringraziarlo di avermi permesso di far parte di una squadra e di una città indimenticabili. Mi sarei aspettato un futuro diverso, di finire la mia carriera al Palermo. Ma rispetto le idee del presidente”.
Miccoli si commuove ancora e non ce la fa a rispondere ad una domanda sulla sua famiglia. Ma fa un’ultima dichiarazione: “Voglio rivolgere un ultimo pensiero a Gattuso, con cui ho parlato. Conosco Gennaro da tanti anni e siamo amici. E’ una grande persona. Spero solo che faccia il meglio per il Palermo e che lo riporti in Serie A”.
La conferenza stampa si conclude con Miccoli in lacrime.