Amarcord
Sampdorianews.net – La Samp deve riprendersi
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12 anni agoon
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RedazioneLa differenza tra la retta via e un cammino sbagliato è dimostrata dallatteggiamento della recente Sampdoria. La giusta strada è stata seguita da una squadra gagliarda, coraggiosa, ordinata in campo, battagliera ma qualitativamente interessante, una compagine ammirata nelle prime giornate di campionato, in primis in piena emergenza contro la corazzata Napoli.
Da quel momento in poi però qualcosa pare essersi perso per strada, si è iniziato a seguire un cammino più tortuoso e poco soddisfacente. A partire dalla sfida del Bentegodi abbiamo assistito a prove incolori, nelle quali una squadra remissiva, passiva, spuntata in avanti, priva di idee e punita da errori dei singoli in fase difensiva, non ha raccolto nessun punto, giusto bilancio per prestazioni ben lontane dai propri standard di gioco.
Esistono però alcuni fattori da analizzare, diverse concause che hanno comportato questa involuzione. Partiamo dalle numerose squalifiche e dai diversi infortuni ai giocatori chiave. Intendiamoci, si può sperare, ma non si può pretendere che non capitino nel corso di un lungo campionato, sono purtroppo fattori normali che tutte le compagini devono affrontare e rimediare con i minori danni possibili. Certe assenze però pesano moltissimo in una squadra di grande blasone, ma pur sempre una neopromossa e se determinati giocatori risultano insostituibili, o privi di sostituti allaltezza.
Maxi Lopez, Eder, Obiang, Poli, Maresca, Pozzi, Gastaldello sono alcuni dei perni ai quali mister Ferrara ha dovuto rinunciare in diverse occasioni. In particolare il capitano, Pedro e il brasiliano costituiscono la vera e propria spina dorsale dellorganico, senza i quali si rischia di perdere i punti di riferimento in campo e i compagni finiscono per smarrirsi. Già, infortuni e squalifiche sono ostacoli del proprio cammino, del percorso di ogni realtà nel corso di un campionato, ma la sfortuna si è abbattuta sulla Sampdoria, rendendola priva di diversi titolari in più occasioni e tali assenze, non a caso, hanno coinciso con risultati negativi.
Il tanto citato stile Sampdoria richiede di non criticare mai pubblicamente, contrariamente a quando accade in molti altri contesti nazionali, le decisioni arbitrali e anche noi di Sampdorianews.net, come nostra decisione interna, le poniamo sempre in secondo piano, non a caso per esempio non assegniamo mai una votazione al direttore di gara e raramente ci soffermiamo su tali valutazioni. Mi pare però giusto, doveroso e sacrosanto in questoccasione evidenziare come alcune scelte arbitrali si siano rivelate errate ai danni della compagine blucerchiata: dalla direzione nella gara contro il Torino, nella quale il gioco maschio degli avversari ha preso spesso e volentieri il sopravvento restando impunito in troppe occasioni, al rigore concesso al Napoli, dal fallo non fischiato ai danni di Obiang nellazione che portò al secondo goal del Chievo allespulsione odierna di Romero. Sono convinto e fiducioso che chi di dovere si farà sentire nelle sedi competenti, in quanto la Sampdoria merita rispetto come qualsiasi altra formazione.
Dopo aver analizzato le assenze di giocatori cardine e le decisioni arbitrali, è altrettanto giusto soffermarsi su determinate operazioni effettuate in sede di mercato, a mio parere non ottimali e considerate tali a prescindere dai risultati ottenuti in campo, indipendentemente da che si vinca o che si perda, altrimenti ragionare sempre col senno di poi risulta fin troppo semplice. Se il centrocampo è super folto, può contare su un numero eccessivo di elementi (alcuni dei quali però non stanno lasciando il segno), difesa e soprattutto attacco sono privi di alternative, non soltanto allaltezza, ma proprio numericamente parlando. Se Maxi Lopez potrà contare su Pozzi appena Nick si riprenderà dal recente intervento, né Eder, né Estigarribia hanno alle spalle unalternativa, Krsticic e Soriano sono centrocampisti e lavanzamento come esterni alti rappresenta un adattamento. Assenze pesanti in organico, considerando che mister Ferrara ha fin da subito puntato sul 4-3-3.
Stesso discorso da fare in difesa. De Silvestri e Poulsen sono stati finora impiegati con il contagocce e quando sono stati chiamati in causa hanno dimostrato di essere lontani parenti dei giocatori contraddistintisi rispettivamente alla Lazio e nella Nazionale Danese. Basta lassenza di un titolare a portare diversi spostamenti tra esterni e centrali, oppure bisogna sperimentare Estigarribia nel ruolo di terzino basso, in quanto reputata evidentemente la soluzione migliore per colmare i vuoti creati dagli assenti, ma in campo rivelatasi una scelta non felice, come dimostrato dall’azione del rigore. Se poi a mancare è capitan Gastaldello, allora lintero reparto perde punti di riferimento e le amnesie si presentano con grande frequenza e diventano decisive nel calcio di ogni livello se a rendersi protagonista è lestremo difensore. A Verona e a Parma Romero si è dimostrato ben lontano dai suoi standard di rendimento, due errori di valutazione che sono costati carissimi alla Samp e rappresentano un po lemblema di questo momento.
Domenica a Marassi arriva un Cagliari, rigenerato dal cambio alla guida tecnica e capace di conquistare 6 punti contro Torino e Bologna, e per la prima volta la Sampdoria dei giovani non sarà attesa dalla voglia di sorprendere, divertire, ottenere applausi a scena aperta, ma sarà chiamata dallobbligo di fare 3 punti contro una diretta concorrente. Saremo attesi da unautentica battaglia e per uscire vittoriosi occorre la vera Samp, quella si spera di inizio stagione, con gli occhi da tigre, la bava alla bocca e la fame di successi. Altrimenti si rischierebbe di uscire con le ossa rotte, finendo in un periodo difficilmente immaginabile appena 15 giorni fa. Invece bisogna fare punti e mettere fieno in cascina, perché, dopo il Cagliari, ci attende lInter a S. Siro nel turno infrasettimanale, prima di un altro impegno ostico casalingo, stavolta contro lAtalanta. È lora della sveglia per tutti, augurandoci che la sfortuna non ci complichi ancora la vita.
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