Amarcord
Sensibile: “Vi racconto la mia Sampdoria”
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12 anni agoon
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RedazioneDa Novara a Genova, sponda blucerchiata; un lavoro svolto nel modo migliore e apprezzato da società e tifosi. Pasquale Sensibile ha voluto tracciare un bilancio della sua esperienza alla Sampdoria, riportata in Serie A dopo solo un anno di purgatorio nella categoria inferiore e che adesso sta pensando di rinnovargli il contratto in scadenza nel 2013.
Si parte dal connubio con la Sampdoria: “Quando ho lasciato Novara sapevo benissimo quello che stavo facendo, nonostante qualcuno abbia detto il contrario. Ho capito subito limportanza della piazza e della società, che mi ha dato fiducia anche nei momenti più difficili. Guardo i club di serie A e non trovo qualcosa di meglio della Sampdoria”.
La Serie A centrata al primo colpo, ma con qualche momento brutto: “Il peggiore a Pescara: la squadra aspettava solo di prendere gol e dopo ho chiesto al presidente di bloccare gli stipendi. La vera svolta ci fu tra Gubbio e Grosseto. Forse lo stesso Iachini pensava di essere esonerato. Poi cè stata la vittoria in Toscana e la Sampdoria non si è più fermata. Io stesso ho pensato di dimettermi almeno tre volte, ma la società mi ha chiesto di restare”.
Si parla anche di Bertani-Piovaccari, la prima coppia su cui Sensibile aveva puntato: “Bertani mi ha deluso, non per quanto accaduto ma per le dichiarazioni che ho letto dopo la vicenda del calcioscommesse. Ha detto che lho scaricato ma non è vero, per me lui è un capitolo chiuso. Per Piovaccari è puramente un discorso tecnico: non andava bene per il concetto di squadra di Atzori”.
Per la Serie A si pensava a Rafa Benitez come allenatore: “Con il senno di poi, se fosse arrivato Benitez sarebbe stato uno sbaglio. Fortunatamente abbiamo trovato una persona estremamente corretta: il suo obiettivo era subito la testa della classifica. Non è stato un discorso economico, visto che abbiamo trovato laccordo in mezzora, con lui che ci è venuto incontro e si è adeguato ai nostri parametri. Era pronto un triennale con opzione per il quarto”.
Con Ciro Ferrara, due vittorie in altrettante gare. Obiettivi? “Arrivare prima possibile a 40 punti e continuare nel lavoro che la società mi ha chiesto di portare avanti: ringiovanire la squadra, valorizzare i giovani e abbassare gli ingaggi”.
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