Amarcord
Totti: “Zeman non si è fatto capire dalla squadra”
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12 anni agoon
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RedazioneIn un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Francesco Totti ha parlato prima di tutto del suo record di goal (226) e ha lanciato una sfida provocatoria: “Non smetto finchè non raggiungo Piola”. Il capitano della Roma si è poi soffermato sulla possibile costruzione del nuovo stadio: “Lo ha detto il presidente Pallotta, riuscire a farlo sarebbe bellissimo, ma credo che sia difficile, non so se e quando questo benedetto stadio sarà fatto. Spero che si sbrighino, ma dipende da tante persone”. E sulla rosa attuale: “Può crescere, ma vincere adesso no – afferma un Totti realista – . Io lo dissi a inizio stagione. Ci sono squadre più forti di noi, anche se presi singolarmente qui ci sono grandissimi giocatori. Ma nel calcio italiano non conta il singolo, ma il gruppo. Con tanti giovani non è facile, in un campionato che è più difficile degli altri. E poi una piazza come Roma esige subito grandi prestazioni”.
I 13 punti in 5 giornate realizzati dalla Roma di Andreazzoli sanciscono ancora di più il fallimento del progetto di Zeman, ma Totti non cerca alibi: “Ciò che non ha funzionato sono stati i risultati. La colpa è stata più di noi giocatori, non abbiamo dato tutti il cento per cento. Se avessimo voluto realmente quello che ci diceva Zeman, staremmo qui a parlare di un’altra stagione. Invece labbiamo presa con superficialità, quel che veniva veniva, tanti giovani non riuscivano a capire quello che lui voleva veramente. Purtroppo il campionato passa veloce e quando non arrivano i risultati è sempre l’allenatore a pagare”. Il numero 10 parla del momento in cui il tecnico boemo è stato esonerato: “Mi ha abbracciato e mi ha detto: mi raccomando, supera tutti. Ci è venuto a salutare, davanti allo spogliatoio. Mi sono emozionato perché con lui ho un rapporto che va oltre il calcio. Lho sempre stimato come uomo e come allenatore. Di lui – precisa Totti – ho parlato sempre bene, anche quando stava cercando una squadra e andò al Napoli”. E su Andreazzoli: “E’ una bravissima persona – spiega il capitano – , ha la fortuna di conoscere tutto l’ambiente, da quasi dieci anni è a Trigoria, vive lì, conosce tutto dalla A alla Z. E’ stato bravo a trasmettere questa sua conoscenza a tutti, a coinvolgere tutto il personale. Questa è stata una qualità. Poi i risultati sono venuti, è un buon allenatore, cerca di mettere la squadra in campo nel migliore dei modi in base alle caratteristiche dell’avversario. Gestisce i rapporti con i giocatori, è un tattico che cambia modulo nel corso della partita e questo ai giocatori fa piacere”.
Totti si sofferma su un’altra bandiera del calcio italiano, Alessandro Del Piero: “E’ un amico, una persona vera, con la quale ho condiviso tante gioie e anche qualche dolore. Una persona che ha dimostrato amore sempre per la stessa maglia, per gli stessi tifosi. Un giocatore che va rispettato”. I due sono stati spesso compagni di Nazionale e indicati come rivali per un posto da titolare: “Tra noi non c’è mai stato un dualismo vero, anche perché io facevo il trequartista e lui la seconda punta. Per come giocava Lippi si poteva creare una certa competizione. Però con lui ho sempre avuto un grandissimo rapporto. A prescindere da chi andava in campo”. Proprio su un suo possibile ritorno in Nazionale ai prossimi Mondiali, Totti lascia una porta aperta: “Le parole di Prandelli mi hanno fatto piacere. Però da qui all’anno prossimo si vedrà. Ora sto bene, ma può darsi pure che tra un anno smetto…”.