Cartellino Rosso
VAR, due pesi e due misure: contro la Juve la si usa sempre, ma se l’episodio è a sfavore dell’Inter invece niente… Perché?
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7 anni agoon
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RedazioneBen venga la tecnologia nel calcio, se aiuta a ridurre il margine d’errore umano e a riparare i torti arbitrali, almeno quelli più eclatanti, ma non si può prescindere da una netta e scrupolosa demarcazione dei confini di applicabilità della VAR. In quali occasioni la moviola in campo può legittimamente intervenire? E quali episodi invece debbono rimanere esclusi dalla sua giurisdizione?
Questo nessuno lo ha ancora compreso, neppure il supervisore VAR Rosetti, nemmeno il designatore arbitrale Rizzoli, nè i calciatori, nè gli allenatori, nè i giornalisti, nè gli addetti ai lavori… Nessuno, ad esempio, ha capito perché, quando l’episodio è sfavorevole alla Juventus, la VAR interviene sempre e puntualmente, ristabilendo la giustizia e restituendo il maltolto, mentre latita invece, stranamente, di fronte a situazioni che, se rilevate e conseguente sanzionate, andrebbero a svantaggio dell’Inter…
Teoria del complotto? Nient’affatto! Desiderio legittimo di comprendere ciò che ad oggi appare ancora piuttosto oscuro. Ben venga, ribadiamo, l’utilizzo della tecnologia nel calcio, purché le regole siano chiare e uguali per tutti! Prima giornata: contatto Alex Sandro-Cop all’interno dell’area bianconera; l’arbitro Maresca lascia correre, ma l’intervento della VAR lo spinge a tornare, giustamente, sui propri passi e ad assegnare un calcio di rigore sacrosanto al Cagliari.
Attenzione a un dettaglio, per nulla trascurabile: è lo stesso Maresca a visionare in prima persona le immagini dell’episodio incriminato, decidendo poi per la concessione del penalty ai sardi. Peccato che Tagliavento non faccia altrettanto in Inter-Fiorentina: il fischietto di Terni assegna un rigore ai nerazzurri per fallo di Astori su Icardi, decisione confermata dalla VAR, ma poi non ne concede un altro ai viola per un intervento di Miranda su Simeone, fidandosi delle indicazioni degli addetti ai monitor anzichè visionare in prima persona le immagini.
Immagini che gli avrebbero mostrato l’irregolarità del contatto Miranda-Simeone, aiutandolo a prendere la decisione giusta. Lecito domandarsi perché gli addetti alla VAR non abbiano ritenuto fallosa la condotta del difensore brasiliano dell’Inter e considerato invece da rigore quella di Astori su Icardi… Mistero! Seconda giornata: contatto Rugani-Galabinov all’interno dell’area bianconera; l’arbitro Banti chiede l’ausilio del VAR, visiona personalmente le immagini a bordo campo e correttamente indica il dischetto.
Attenzione però a un particolare: l’azione del fallo di Rugani su Galabinov era viziata da una posizione di offside dell’attaccante genoano, ma gli addetti ai monitor inspiegabilmente non se ne avvedono oppure non lo segnalano al direttore di gara, spingendolo quindi ad adottare una decisione errata, che danneggia la Juventus. Perché? E perché in Roma-Inter, la VAR non interviene quando, sull’1-0 per i giallorossi, Skriniar atterra in area Dzeko, non visto da Irrati? Perché gli addetti alle immagini non segnalano l’episodio all’arbitro aiutandolo a rimediare al proprio errore? Già, perché? Ma a qualcuno importa davvero? O forse piuttosto a tutti sta bene così?