Cartellino Rosso
Vieri racconta: “Quella volta che misi le mani addosso a Branca…”
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4 anni agoon
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Redazione“I problemi più grossi li ho avuti con Marco Branca, direttore tecnico. Uno che non ho mai capito come potesse lavorare nel calcio. Proprio non mi piaceva, aveva l’atteggiamento sbagliato, faceva il superiore senza particolari motivi. In parole povere: mi stava pesantemente sulle palle. Tutto il contrario di Moratti che si vedeva che amava l’Inter…A quei tempi, nei vari ritiri avevo l’abitudine di cazzeggiare. Lo facevo anche con Cuper e nessuno si lamentava. In un certo senso, i miei scherzi servivano a fare gruppo. In particolare c’era un gag che mi piaceva. Mi divertivo ad aggiungere al programma sulla lavagna (pranzo, riposo, riunione tecnica) considerazioni personali del tipo “Dirigenti date le dimissioni”, “fate ridere” “state rubando i soldi”. Si scherzava, ridevano un po’ tutti, anche se in fondo in fondo il mio intento era pure quello di stuzzicare una dirigenza non certo fra le più organizzate. Tutti sapevano che ero io a scrivere e nessuno si era offeso. Fino alla trasferta di Kiev nel 2003.
Arriviamo in Ucraina e al controllo passaporti, una trafila lunga e snervante, ci ritroviamo in coda con i giornalisti. In albergo infierisco sulla solita lavagna scrivendo “Mai vista una squadra fare la fila dietro ai giornalisti alla vigilia di una gara tanto importante. Date le dimissioni”. La sera dopo giochiamo e pareggiamo. Dopo cena a tavola rimaniamo in 5 o 6, scazzatissimi. E in quel momento arriva Branca tutto serio.
“Volevo sapere una cosa: chi ha scritto quelle cose sulla lavagna?”. Pure i muri lo sapevano che ero io a scrivere. Alzo la mano “Sono stato io”. E lui “Preferirei che la smettessi”. “Sono anni che lo faccio”. Finisce lì. Ma capisco che qualcosa bolle in pentola.
Due giorni dopo Zaccheroni mi chiama nel suo ufficio e mi dice “Bobo sono cambiate un po’ di cose. Fissiamo nuove regole”
“Bene mister sono d’accordo”.
“Bobo domenica a Bologna non ti faccio giocare”
“E’ per la lavagna?”
“Sì”
“Ma che roba è? Mi dici basta e la smetto. Va beh, per me è assurdo ma fa quello che vuoi”
A Bologna, a quindici minuti dalla fine mi scaldo ed entro…
Finisce la gara e me ne vado dritto nello spogliatoio. Entro e la prima persona che vedo è Branca.
Non ci vedo più e lo insulto. Lo prendo per la cravatta, gli vado addosso. Per fortuna Cotti, il fisioterapista, conoscendomi bene mi aveva seguito. Mi salta sulle spalle e cerca di fermarmi. Nel frattempo arriva il resto della squadra, mi bloccano, finisce tutto. Branca lascia lo spogliatoio e io vado a farmi la doccia.
Passa qualche settimana e c’è la Coppa Italia ad Udine: sono fuori causa per una contrattura ma Zac mi convoca lo stesso. Lo fa apposta è chiaro…
Chiamo Branca: “Io resto qui a curarmi, se vado ad Udine perdo due giorni di lavoro. Diglielo tu al tecnico” e chiudo la comunicazione. Dopo qualche giorno il team manager mi dà un foglio e dice “Firma qui”. E’ una multa di diecimila euro, “la manda Branca”. Io la strappo, rido, cazzeggio.
“Mando un messaggio a Branca: la multa te la puoi mettere dove dico io.”
Christian Vieri