Cose mai viste
L’uomo che tradì tutta Londra
Tottenham, Chelsea e Arsenal: William Gallas è passato da una parte all’altra con incredibile disinvoltura!
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9 mesi agoon
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Guardando la pianta della metropolitana londinese si può tracciare un ideale triangolo tra le fermate Tottenham, Arsenal e Chelsea per riassumere, con tre brevi tratti di penna, la vita calcistica di William Gallas. Roccioso difensore francese classe 1977, Willy mosse i suoi primi passi calcistici in patria, tra le fila del Caen, in bassa Normandia.
Giro lungo
Solo il breve tratto di mare della Manica lo separa da quell’Inghilterra che -a dispetto dei dissapori ancora legati alla guerra dei Cent’anni- diventerà la sua seconda patria. Solo che, per attraversare il canale, Gallas fa il giro lungo, scendendo un paio d’anni in Costa Azzurra, dove con l’Olympique Marsiglia respirerà la brezza di mare che gli darà la giusta motivazione per trasferirsi su un’isola.
Nella terra di Albione
E la chiamata della Perfida Albione arriva nel lontano 2001, quando il Chelsea di Ranieri lo mette sotto contratto con l’idea di farne una vera e propria bandiera. Peccato che, da bandiera a banderuola, il passo sia davvero breve. Così la pensano almeno i tifosi dei Blues, traditi, a dir loro, nel 2006 quando Willy scelse l’Arsenal di Arsène Wenger per proseguire la propria avventura londinese.
La crociera continua
Ma non è finita qui. La crociera sul Tamigi di Willy proseguirà ancora, sgarbo degli sgarbi, in direzione White Hart Lane.
Un tiromancino questo che ai tifosi dell’Arsenal, di cui intanto era diventato capitano, proprio non piacque.
Ciononostante Willy riapparì sui campi della Premier League di bianco vestito, con indosso la gloriosa casacca ‘White’ griffata Tottenham.
L’avventura Spurs durò fino al 2013, anno in cui giunse al capolinea anche il Grand Tour londinese di Gallas:
dopo 12 anni (e tre diverse casacche) vissuti all’ombra del Big Ben, Willy pensò bene di cambiare aria (e continente), non trovando forse più squadre della capitale disposte ad ingaggiarlo.
Via allora verso l’Australia, dove il Perth Glory concesse il canto del cigno al mastino della City…