Così non VAR
Amaral, storia di un becchino prestato al calcio!
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9 anni agoon
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RedazioneDa ragazzo faceva il becchino e sarebbe stato il caso che avesse continuato a farlo, perché il calciatore decisamente non era il suo mestiere. Alexandre Da Silva Mariano, meglio conosciuto come Amaral, sbarca in Italia nell’estate del ’96, dopo quattro stagioni in Patria nel Palmeiras. Il Parma di Tanzi lo acquista per 6 miliardi di vecchie lire, con l’avallo dell’allora tecnico Carletto Ancelotti, che aveva visionato il giocatore alle Olimpiadi di Atlanta.
In gialloblù Amaral gioca poco e male, complice un ruolo, quello di esterno, che, a suo dire, non ne esalta le caratteristiche. Così, dopo una sola annata in Emilia, Amaral passa al Benfica, che lo cederà nuovamente in prestito al Palmeiras. Torna in Serie A nel 2000, questa volta alla Fiorentina, ma la sua seconda avventura italiana non si rivelerà più fortunata della prima e culminerà con la retrocessione della Viola in B e il conseguente fallimento della società gigliata.
E pensare che il grande Giancarlo Antognoni, all’epoca dirigente della Fiorentina, aveva scommesso su di lui: “E’ un centrocampista che opera davanti alla difesa, quindi sarà sicuramente utile in quanto coprira’ una zona un po’ lacunosa nell’ultima Fiorentina. L’unica esperienza di Amaral con il calcio italiano con il Parma non e’ stata positiva, ma per circostanze contingenti irripetibili nella Fiorentina“.
Purtroppo Antognoni si sbagliava, perché le circostanze contingenti che ne avevano limitato il rendimento a Parma, si riproposero anche a Firenze. Di certo ad Amaral non faceva difetto l’autostima, almeno a giudicare dalle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa nel giorno della sua presentazione ufficiale come nuovo giocatore della Fiorentina: “Sono un brasiliano, quindi con una buona base tecnica, ma il mio gioco in quanto maschio e deciso si avvicina a quello europeo. Conto di ben comportarmi nella Fiorentina e di essere titolare. Il mio gol personale consiste nel far segnare i compagni e in questo credo di riuscire abbastanza bene. La Fiorentina e’ una squadra forte, una delle maggiori protagoniste della scorsa Champions League dove voglio riuscire a dimostrare veramente chi sono“.
E ci riuscì, Amaral, a dimostrare veramente chi era: un bidone in piena regola! Un becchino prestato al calcio, che avrebbe fatto meglio a continuare a preparare i morti per la sepoltura invece di vagare come un morto in mezzo al campo!
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