Il VAR dopo sei anni: tra promesse e polemiche

Il VAR dopo sei anni: tra promesse e polemiche

di Lucia Giordano

Sono trascorsi oltre sei anni dall’introduzione del Video Assistant Referee (VAR) nel mondo del calcio, una tecnologia pensata per aiutare gli arbitri a prendere decisioni corrette e ridurre gli errori. 

Utilizzato stabilmente nelle principali competizioni europee a partire dalla stagione 2017-18, il VAR aveva come obiettivo quello di limitare al massimo le polemiche post-partita. 

Tuttavia, la realtà ha dimostrato che la situazione è ben diversa: ogni settimana si verificano discussioni accese su decisioni arbitrali controverse e sull’uso del VAR, considerato spesso inadeguato o incoerente.

Le principali proteste nascono dai criteri limitati in cui il VAR può intervenire, ossia gol, rigori, espulsioni dirette (escludendo le doppie ammonizioni) ed errori di identità. Questi limiti sono al centro di molte critiche e hanno generato malcontento tra giocatori, allenatori e dirigenti.

Le parole di Michel Platini sul VAR e sulla Juventus

Tra i critici più celebri vi è Michel Platini, ex fuoriclasse della Francia e della Juventus, che in un’intervista rilasciata a Tuttosport ha espresso la sua posizione contraria al VAR, spiegando: “Sono contrario all’uso del Var: lo terrei solo per il fuorigioco, il resto lascerei decidere tutto agli arbitri.”

 Platini ha poi parlato anchedella Juventus, in particolare del giovane talento Yildiz e della storica maglia numero 10: “La maglia della #Juve pesa? No, dev’essere un piacere indossarla. La 10 a Yildiz? Se Motta gliel’ha data non è un caso.”

Le parole dell’ex campione sottolineano come, nonostante l’innovazione tecnologica, la fiducia nel ruolo degli arbitri e il fascino delle tradizioni calcistiche continuino a essere temi di grande importanza e dibattito nel mondo dello sport.